VOCE
ADRIA
23.09.2023 - 20:00
I quattro nomi delle vittime sul lavoro della tragedia avvenuta nove anni fa alla Coimpo sono risuonati nel pomeriggio di sabato 23 settembre a Ca’ Emo nella cerimonia di commemorazione in loro suffragio. “Quattro nomi - ha ricordato il parroco, don Lucio - che sono ferite che sanguinano per i familiari e una sconfitta per tutta la società”.
Ancora una volta il sacerdote ha avuto parole durissime per quella che ha definito “Una situazione inaccettabile: avere un morto sul lavoro ogni tre giorni. Non serve sbandierare la prevenzione, bisogna metterla in pratica e chi ha ruoli e poteri deve far rispettare le leggi perché è intollerabile che una famiglia sia privata di un proprio caro mentre sta al lavoro”.
Cerimonia toccante, a tratti commossa, alla presenza dei familiari: Carlo, papà di Nicolò Bellato; Katia, con il figlio Luca, moglie di Marco Berti; Monica, con i figli Beatrice e Cristian, moglie di Giuseppe Baldan; Bruno, fratello di Paolo Valesella.
Numerose le autorità civili e militari intervenute: dal sindaco Massimo Barbujani e quasi tutta la giunta, al presidente del consiglio comunale Fortunato Sandri e diversi consiglieri, tra i quali l’ex sindaco Omar Barbierato, quindi il sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli in rappresentanza della Provincia. E ancora: la viceprefetto Camilla Strizzi, Annalisa Formaglio della questura, il comandante della polizia locale Pierantonio Moretto, Paolo Colucci comandante della stazione dei Carabinieri di Adria e Giuseppe Scarcella comandante della tenenza della Guardia di Adria.
Presenti anche i rappresentanti dell’Anmi, Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi sul lavoro e della Federazione dei maestri del lavoro con i rispettivi stendardi listati a lutto come il gonfalone della città.
Al termine del rito religioso, in corteo, è stato raggiunto il piazzale intitolato alle “Vittime del lavoro” dove il sindaco Massimo Barbujani ha deposto un omaggio floreale, seguito da un momento di silenzioso raccoglimento. Da parte sua Sandri ha offerto una rosa rossa ai familiari a nome della comunità adriese.
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