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ADRIA

"Vogliamo la verità sulla morte di Mattia"

Il ricordo e il dolore della famiglia del 17enne

"Vogliamo la verità sulla morte di Mattia"

Un forte grido di dolore ha impietrito ieri mattina le tantissime persone, in larga parte studenti, che hanno partecipato alla cerimonia di scoprimento del murales dedicato a Mattia Panarella, per gli amici Panna 7747. Presenti alcuni docenti e compagni di classe di Mattia, l’amministrazione comunale era rappresentata dal vicesindaco Federico Simoni.

Un profondo grido di dolore arrivato dalla madre Erika Rinaldi, affiancata dal marito Angelo e dalla figlia Alice, sotto lo “sguardo” di Mattia, per chiedere verità. E così Erika ha trovato la forza e il coraggio per far sentire il grido di dolore di una mamma che ha perso un figlio a soli 17 anni: ma a distanza di due anni, ancora aspetta un briciolo di verità.

“Qualcuno dirà o avrà pensato - ha esordito Erika - che siamo esagerati a far realizzare addirittura un murales per Mattia. Ma quello che dico io, invece, è che perdere un figlio è esagerato, un figlio di appena 17 anni. Perderlo senza neanche sapere che cosa sia realmente successo quella sera, perché forse non tutti sanno che la dinamica dell’incidente purtroppo non è mai stata chiara. Molte ombre rendono quella sera ancora oscura, ombre che solo la coscienza di chi era presente può togliere”.

E ancora: “Ci sono troppi perché a cui non abbiamo mai avuto risposta. E la cosa più triste è che chi era in macchina non si è mai degnato di contattarci in nessun modo, una lettera, un messaggio. Non sappiamo nemmeno che viso abbia. Perché? - si chiede questa mamma - noi cercheremo sempre la verità, quella verità che come genitori abbiamo il diritto di sapere. Il non sapere ci logora ancora di più”.

A questo punto, Erika ha ricordato come e perché si è arrivati a quest’opera. “Ci tengo a precisare - ha proseguito - che tutto quello che è stato fatto e dedicato a Mattia fino a oggi è stata opera dei suoi amici con la collaborazione della parrocchia di Valliera e di don Fabio che ringrazio tantissimo. Questo murales, invece, è stato voluto fortemente da me come mamma. A dire il vero era un mio desidero che tenevo lì nascosto nel mio cuore come una cosa che mi sarebbe piaciuta fare, come si tengono i desideri più profondi. Poi un giorno, casualmente, a gennaio mi sono trovata a parlare con una mia amica di vecchia data, Elena Trapella, che non vedevo da diverso tempo. Tra una parola e l’altra le ho confidato questo mio desiderio”.

Ed ecco la sorpresa. “Un paio di settimane dopo mi chiama Elena dicendo che aveva contattato, a mia insaputa, la consigliera comunale e provinciale Sara Mazzucato che ha presentato questo progetto alla Provincia: da lì è partito tutto. L’ho detto alla mia collega e amica Cosetta Pellegrini, la quale si è attivata all’istante per trovare gli artisti: i professori Alessandro Cannatà e Tommaso Lucadamo che si sono resi subito disponibili. A quel punto, dopo essermi rivolta ufficialmente alla Provincia attraverso l’architetto Stefano Andreotti, mi sono recata dalla dirigente scolastica di questo istituto Sara Manzin, la quale ha accolto con grande piacere questa mia idea”.

Tuttavia gli intoppi sono sempre dietro l’angolo, ma niente poteva fermare Erika. “Insieme al vicepreside Giovanni Mori e ai professori Alessandra Tietto, Serena Briotti e Martino Olivato, mi sono supportata e incoraggiata ad affrontare questa sfida poiché, si sa, quanto sia complicata la burocrazia. Infatti questo murales doveva essere, o almeno avremmo avuto il piacere, che venisse realizzato entro giugno, con la maturità della classe di Mattia, solo che questo non è stato burocraticamente possibile. Sembrava che la cosa si fosse arenata ma per fortuna, grazie al nostro amico ingegner Piero Fardin, siamo riusciti a portare a termine questo progetto anche con la generosità di Matteo Rossi che fornito l’impalcatura e Alberto Franzoso per la fornitura del materiale necessaria”. Così da ieri mattina illumina l’area scolastica del polo tecnico e dell’alberghiero dove ogni mattina transitano centinaia di studenti e docenti. E irradia tutta la città.

Domenica, alle 21, a Valliera, fiaccolata nel secondo anniversario della tragedia.

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