Rovigo ko col Torre, salta la panchina di Prisco

Stavolta il Rovigo non riesce ad imporre la legge del “Gabrielli” e, anzi, perde un’imbattibilità interna che durava ormai da due anni. Una sconfitta che è costata la panchina al tecnico biancazzurro, Giuseppe Prisco, sollevato dall’incarico poche ore dopo il termine del match.

Fatale il confronto contro i padovani del Torre, che espugnano il campo del capoluogo di misura (1-0) grazie ad un calcio di rigore firmato al 23’ del primo tempo da Quku e rompono l’incantesimo tra i biancazzurri e il loro stadio, negli ultimi due anni (l'ultimo ko risaliva al 3 ottobre 2021, 1-2 per mano della Fiessese) mai violato da nessuno e teatro della grande cavalcata che li ha portati in Promozione. Peraltro anche in questo inizio di stagione, con 3 vittorie casalinghe su 3 tra coppa e campionato, gli uomini di Prisco avevano iniziato col piede giusto al “Gabrielli”, ma stavolta l’ostacolo Torre si rivela insormontabile e costringe il Rovigo al secondo ko del campionato (il secondo consecutivo dopo quello in casa dell’Azzurra Due Carrare), restando così a quota 3 punti in classifica dopo 3 gare.

Non positiva, per il resto, la prova di capitan Caso e compagni, che faticano a produrre significative occasioni da gol e non di rado subiscono le iniziative del Torre. Dopo aver sfiorato il vantaggio con Postal, i padovani passano al 23’ in virtù della conclusione vincente dal dischetto di Quku. Prisco nella ripresa prova a dare una sterzata con gli ingressi immediati dei furetti Ochoa Osorio e Ballarin e, in effetti, il Rovigo cresce d’intensità, ma oltre ad uno sterile possesso non riesce ad andare. Lo stesso Ochoa, dopo la fresca doppietta di coppa di mercoledì, ci prova senza successo dalla distanza, mentre Braggion è bravo nel finale a sventare il raddoppio su Ciatto. E il rosso al 40’ a Calzavara chiude di fatto il match, facendo cadere dopo una vita il fortino del “Gabrielli”. Lunedì, da quanto comunicato dalla società, verrà indicato il nome del nuovo tecnico.