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LO STUDIO

Emergenza Rsa, mancano posti letto

Lo dice Cna

"Gli anziani nelle case di riposo necessitano del massimo livello di attenzione"

Siamo il fanalino di coda per quanto riguarda i posti letto nelle strutture residenziali per anziani, Rsa, soltanto 19 ogni mille abitanti. E questo nonostante l’Italia sia al secondo posto per aspettativa di vita (83 anni), e per il numero di anni vissuti tutto sommato in salute (72). Lo spiega Cna.

Il dato emerge da un focus realizzato dall’Ufficio valutazione impatto del Senato, in occasione dei 45 anni del Servizio sanitario nazionale. Il report mette a confronto la situazione italiana e quella che si registra in altri sette Paesi: Francia, Germania, Spagna, Svezia, Regno Unito, Canada e Stati Uniti.

Era il 1978 quando le vecchie mutue furono mandate in pensione. Al loro posto, l’attuale servizio sanitario, basato su un modello di welfare state universalistico (il sistema Beveridge), che ha affermato un principio fondamentale; l’assistenza sanitaria come diritto sociale, in attuazione degli articoli 2, 3 e 32 della nostra Costituzione.

Complessivamente, il numero di posti letto negli ospedali pone l’Italia al terzo posto fra i Paesi europei (3,19 per mille abitanti), preceduta da Germania (al primo posto, con 7,82 posti) e Francia (5,73). Seguono la Spagna (2,95 posti), il Regno Unito (2,43) e la Svezia (2,05). Gli Stati Uniti dispongono di 2,8 posti (dato del 2019) e il Canada di 2,55.

La situazione si complica se andiamo ad analizzare la disponibilità di posti letto per assistenza di lungo periodo (long term care) nelle strutture residenziali. Secondo il report del Senato, infatti, l’Italia fa registrare la più bassa disponibilità di risorse (18,8 posti per 1000 abitanti di età pari o superiore a 65 anni).

“Il dato – si legge nello studio – disallinea il nostro Sistema sanitario nazionale da tutti gli altri sistemi sanitari oggetto di comparazione: si noti il distacco con gli Stati Uniti (29,9 posti), che pure occupano il penultimo posto di questa classifica. Gli altri Paesi destinano alle cure di lungo periodo risorse significativamente più ingenti, fino al picco svedese di 68,1 posti letto”.

Come dire, è vero che in Italia si vive di più e meglio rispetto agli Usa (dove la vita media è di 78,5 anni, e la prospettiva di rimanere in buona salute si ferma a 66,1 anni), ma è altrettanto vero che chi ha bisogno di assistenza continuativa in una struttura sanitaria avrà molti più problemi di un americano a trovare un posto letto.

Il 7 luglio l’Istat ha presentato il nuovo rapporto annuale sulla situazione del Paese nel 2023. Secondo le rilevazioni Istat, in Italia attualmente vivono 14 milioni e 177mila le persone con più di 65 anni di età (il 24,1% della popolazione); tra questi vi sono 4milioni e 529mila ultra ottantenni). Il numero stimato di ultra centenari è di 22mila unità, duemila in più rispetto all’anno scorso.

"Numeri che dovrebbero far riflettere i decisori della politica, sull’opportunità di scelte che tengano conto di quello che è un dato di fatto, e della necessità di costruire un sistema di welfare davvero a misura di anziano, come sottolinea appunto da anni Cna Pensionati".

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