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LA TRAGEDIA DI MESTRE

Il rodigino Mainardi: “Notte insonne, siamo sotto choc”

Il direttore del camping dove alloggiavano le vittime: “A disposizione per ospitare le famiglie. Stiamo lavorando per le identificazioni”.

Il rodigino Mainardi: “Notte insonne, siamo sotto choc”

Marco Mainardi, rodigino, direttore di Hu Venezia Camping

“Siamo tutti sotto shock”. E’ rodigino, Marco Mainardi, il direttore di Hu Venezia Camping, la struttura dove alloggiavano i turisti rimasti vittima del terribile incidente di martedì sera, sul cavalcavia della Vempa, a Mestre. “Sì - spiega - ospitavamo le 35 persone coinvolte nell’incidente. A nome di Human Company - dice Mainardi, attenendosi a un stringato comunicato della società capofila - esprimiamo il massimo cordoglio per le vittime. Siamo vicini ai familiari dei nostri ospiti e alla famiglia dell’autista”, deceduto nello schianto.

Volto stanco, a inizio pomeriggio Mainardi si è presentato davanti alle telecamere assieme a un collaboratore. “Pochi di noi hanno dormito questa notte - le sue parole - per cercare di dare il massimo supporto alle operazioni di soccorso. Stiamo collaborando da ieri sera, abbiamo fatto e stiamo facendo tutto il possibile per agevolare i soccorsi e le indagini e per dare supporto e ospitalità alle famiglie”.

Da Germania, Ucraina, Croazia, Austria e Francia, nelle scorse ore, hanno iniziato ad arrivare i parenti delle 21 vittime e dei 15 feriti, 10 dei quali in gravi condizioni e in terapia intensiva, ricoverati negli ospedali di Mestre, Dolo, Mirano, Padova e Treviso. Hu Venezia Camping - come ha spiegato Mainardi - ha messo a disposizione dei familiari in arrivo a Venezia il proprio staff e la propria struttura, che sorge a Marghera, proprio alla confluenza tra la Romea e la tangenziale di Mestre. Nel primo pomeriggio, poi, è arrivata la comunicazione che sarà il Comune di Venezia a farsi carico della loro collocazione. Quindi anche le famiglie già presenti nel camping “andranno via, non appena riceveremo indicazioni dalla prefettura. Noi, a questo punto, usciamo di scena - ha detto Mainardi - ma restiamo a disposizione per offrire tutta l’assistenza”, in caso di necessità.

Da subito, la struttura si è messa a lavorare con la questura di Venezia, “collaborando - sono ancora parole del rodigino Mainardi - con le autorità per identificare i passeggeri, fornendo tutti i documenti in nostro possesso e garantendo l’accesso degli inquirenti agli alloggi. Collaboriamo anche mettendo a disposizione i nostri interpreti”, che almeno in una prima fase hanno lavorato fianco a fianco a quelli messi in campo dalla prefettura. Le difficoltà legate all’identificazione delle vittime sono dovute anche al fatto che sulla navetta, al servizio del camping, non fossero presenti solo passeggeri prenotati. “Non esiste una lista delle persone a bordo. La navetta è un semplice transfert su cui può salire chiunque abbia il biglietto, anche al momento - dice Mainardi - certo, chi vuole il posto sicuro può prenotare, ma non tutti lo fanno. A pieno carico la navetta può trasportare 70 persone”.

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