Zelo sempre più in pole position per il Cpr

Il caso migranti comincia a diventare esplosivo. La protesta di Cavanella evidenzia quanto il tema profughi stia tornando ai livelli di qualche anno fa e di come le ricadute su territori, anche dal punto di vista sociale, siano sempre da tenere sotto osservazione.

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Ed a proposito di territori le comunità di molte regioni italiane sono ancora in attesa di conoscere il piano dei Cpr, i centri di permanenza e rimpatri che dovrebbero sorgere in ogni regione. Per quel che riguarda il Veneto le opzioni sul campo non sono molte, anzi sono sempre di meno, Fra quelle ancora in pista c’è anche quella di Zelo, ossia la realizzazione di un Cpr nel sito della ex base Nato sul territorio comunale di Ceneselli.

Al momento non si ha notizia né di passi avanti, nè di passi indietro per quel che riguarda l’ipotesi Zelo. Negli ultimi tempi però alcuni dei siti che erano stati tirati in ballo per questo utilizzo, sono finiti nelle posizioni di retroguardia nel borsino dei Cpr. Ad esempio le ex basi militari di Bagnoli e Conetta sembrano avere molte meno chances rispetto a qualche settimana fa.

Zelo invece è ancora in pole position con tutti i pro e contro che lo contraddistinguono. Fra i “contro” per la realizzazione di un Cpr, c’è l’elevato costo per mettere l’area, abbandonata da decenni, in condizioni di accogliere strutture e persone. Una spesa che non sarebbe inferiore a qualche milione di euro. Fra i “pro”, invece c’è la bassa densità demografica dell’area, una rete di infrastrutture che potrebbero fare al caso dei Cpr e distanze da scali aeroportuali e tribunale per niente insormontabili.

La decisione sulla mappa dei Cpr, a meno che il governo non faccia marcia indietro sul punto, dovrebbe essere definita entro qualche settimana.