VOCE
IL SEMINARIO
05.10.2023 - 17:28
Stefano Mazzucato, presidente del Rotary Club Porto Viro Delta Po e ad della casa di Cura di Porto Viro e Città di Rovigo
Il presidente Mazzucato rileva: “Oltre la metà dei nostri laureati lascia il Veneto per lavorare altrove”
“Immagina il tuo futuro” è il tema della 12esima edizione del meeting di formazione e orientamento Ryla junior, Rotary youth leadership award promosso dal Rotary club Porto Viro – Delta del Po e che ha preso il via ieri mattina all’Amolara. E nell’ostello sono ospitati i 20 giovani provenienti da tutti gli istituti scolastici superiori di Adria e del Delta: polo liceale Bocchi-Galilei, polo tecnico, alberghiero Cipriani e professionale Colombo. Ragazze e ragazzi saranno impegnati per tre giorni in conferenze, visite ad aziende, dibattiti e incontri con dirigenti e manager del mondo dell’impresa e delle professioni. Non mancheranno i momenti ricreativi e di convivialità.
La prima sessione di lavori è iniziata con la presentazione della manifestazione da parte di Gianpiero Puppa coordinatore dell’iniziativa. Stefano Mazzucato presidente del sodalizio e amministratore delegato della Casa di cura di Porto Viro e della Casa di cura Città di Rovigo ha fatto una panoramica della realtà economico produttiva del Polesine evidenziando alcune eccellenze: dal distretto ittico del Delta, il più importante a livello nazionale, anche per la filiera che alimenta, al parco con il riconoscimento di Biosfera Unesco che offre importanti potenzialità di visitazione. Soffermandosi sul turismo ha ricordato che “distiamo poco più di una cinquantina di chilometri da Venezia, una delle più belle e importanti città al mondo: questa è un’opportunità ancora da sfruttare e valorizzare pienamente”.
Quindi Mazzucato ha toccato una piaga molto delicata: “Purtroppo oltre la metà dei nostri laureati lascia il Veneto, non solo verso l’estero, ma anche verso altre regioni, in modo particolare Lombardia ed Emilia Romagna. La grande sfida dei prossimi anni sarà quella di dare maggiori opportunità professionali ai nostri giovani, nello stesso tempo chiediamo loro di conseguire titoli di studio adeguati alle richieste del mondo del lavoro, prestando maggior attenzione alle nuove professioni, soprattutto in campo ambientale e della sostenibilità”.
Passando al tema della sanità, Mazzucato ha esordito con una metafora molto efficace, paragonando “il sistema sanitario a un pit stop della Formula 1: quando arriva la vettura al box tutta una serie di persone si avventano sopra con la massima sincronia, senza perdere un secondo e ciascuno mettendo in campo la propria esperienza e professionalità”.
Ha quindi toccato un punto spesso ignorato o sottovalutato. “C’è in Costituzione – ha evidenziato – il diritto alla salute un servizio che si ispira a universalità, uguaglianza e senza distinzione di condizioni economico/sociali. Tuttavia c’è anche il dovere del cittadino di curarsi, di sapersi curare e di rispettare la salute degli altri”.
E ancora: “Nonostante criticità e carenze, nei difficili mesi della pandemia il servizio sanitario ha saputo far fronte alla gravissima e inaspettata emergenza arrivando in pochissimo tempo alla vaccinazione della quasi totalità della popolazione, i non vaccinati lo sono per scelta personale. Nell’emergenza è emersa anche l’importanza del terzo settore, ovvero della rete del volontariato”.
Gettando lo sguardo sul futuro ha indicato come sfida principale l’assistenza domiciliare. “La prevenzione sta dando buoni risultati – ha sottolineato Mazzucato – il servizio ospedaliero sa rispondere in maniera adeguata anche se cerchiamo di migliorarci sempre più. L’impegno più grosso sarà la cosiddetta medicina territoriale che richiede investimenti e nuove figure professionali per arrivare a un’efficiente organizzazione, considerato che il Polesine ha una popolazione molto dispersa sul territorio e si tratta di una popolazione anziana, con l’età media destinata ad aumentare”.
Affrontando alcuni temi di stretta attualità, in particolare la cronica carenza di medici, Mazzucato si è detto “favorevole al numero chiuso per accesso all’università perché garantisce una prima selezione, tuttavia il numero va aumentato ad almeno 15mila”.
Dopo la lectio sulla Sanità il gruppo di studenti si è recato a Rovigo per una visita alla T2i, importante incubatore di start up del territorio, con una parte pratica nell’azienda. Nella serata di oggi 5 ottobre, conviviale con i soci del Rotari club Porto Viro Delta po, all’ostello Amolara. Ospite il professor Giovanni Costa, professore emerito in strategia d’impresa e organizzazione aziendale.
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