VOCE
LA TRAGEDIA DI MESTRE
06.10.2023 - 12:53
Una buca, segno che su quel tratto il ponte ha ceduto, prima di impennarsi e volare giù. E il guardrail. Dai primi riscontri dei rilievi tecnici sul luogo della strage, l’urto tra il pullman e la barriera di protezione è avvenuto almeno 27 volte prima del varco di servizio, dove il manto ha ceduto, facendo impennare la parte posteriore del bus.
A terra ben visibile i segni del 27esimo urto, l'ultimo rilevato dei tecnici prima del crollo delle protezioni. Nella caduta, il mezzo pesante ha divelto almeno una decina di metri del restante guardrail.
Una volta perso l’appoggio con il guardrail - che è interrotto nella sua costruzione per creare una sorta di via di fuga - il mezzo ha avuto un’ulteriore virata verso destra, iniziando a correre con la ruota anteriore destra sulla banchina. Che dopo circa cinque metri, si è sfondata.
"Il cavalcavia è un'infrastruttura degli anni '60 passata al Comune una quindicina di anni fa. Noi abbiamo fatto le manutenzioni che la legge ci consentiva di fare. Se mi chiede perché non abbiamo pensato di cambiare il guardrail le rispondo che non potevamo farlo". Lo dichiara al Corriere della Sera il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.
"Serviva un progetto unitario, che è stato approvato l'anno scorso - aggiunge - per cui abbiamo stanziato oltre sei milioni di euro anche di fondi Pnrr e i cui cantieri sono già in corso. L'iter è stato avviato nel 2016 con i primi rilievi. Per sostituire la barriera di protezione bisogna intervenire anche sulla piattaforma stradale e sui pilastri, insomma su tutta la struttura".
Il sindaco assicura che il ponte era omologato, "per la legge era in regola. Il problema semmai è un altro: non doveva essere in capo al Comune. Non a caso era gestito dall'Anas che l'ha ceduto alle amministrazioni precedenti. Io non lo avrei mai accettato senza un finanziamento per poter adeguarlo".
Intanto sono sempre 15 i pazienti ricoverati presso gli ospedali del Veneto dopo essere stati coinvolti nell'incidente del pullman a Mestre. Ancora 9 di loro sono in reparti ad alta intensità di cura (terapie intensive), 5 nei reparti di chirurgia, 1 in pediatria. E' stabile un paziente tedesco di 33 anni ricoverato all'ospedale di Treviso le cui condizioni ieri erano state definite critiche. La prognosi resta però ancora riservata. La situazione degli altri pazienti risulta invariata rispetto a ieri.
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