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Il Festival Tensioni

Tra realtà aumentata e Pirandello

Tutto esaurito per la realizzazione diretta da Elio Germano che rilegge il modo di fare teatro.

Tra realtà aumentata e Pirandello

L’appuntamento di ieri del festival Tensioni

Davvero l’intelligenza artificiale può essere una alternativa nel nostro futuro, anche in ambito artistico? Questo è ciò che ci si chiede dopo aver partecipato ai primi eventi del festival “Tensioni”, sottotitolato anche per quest’anno “Geografia delle relazioni” e organizzato da La fabbrica dello zucchero. È difficile crederci, ma a quanto pare, addirittura una produzione teatrale si può godere attraverso un visore per catapultarci in una differente realtà aumentata con tutti gli strumenti del caso che ci pongono davanti un quesito: quanto ci influenzerà d’ora in avanti la potenza dell’intelligenza artificiale?

Abituarsi ad una nuova visione non è di certo facile, ma è comunque interessante. Piaccia o non piaccia, la versione in realtà aumentata di “Così è se vi pare” di Luigi Pirandello, che prende il titolo “Così è (o mi pare)” con la regia e adattamento di Elio Germano, nei panni anche di uno dei protagonisti è stata al centro di uno dei momenti più discussi del sabato di Tensioni con ben due turni di spettatori pieni. È un modo di fruire il teatro in maniera differente che ci catapulta all’interno di una realtà che non è realtà, amplificata dal testo pirandelliano che già, per eccellenza, mette in discussione il concetto di vero sulla base di ciò che vede e dice la gente degli altri. Difficile trovare una propria posizione su questa nuova via che si sta aprendo.

Sulla stessa scia, si è posto anche il lavoro di Teatro dell’Argine che potrà essere fruito anche durante la giornata di oggi, intitolata “Il labirinto”. Una delle componenti della compagnia, Jessica, ha raccontato: “Con il nostro labirinto cerchiamo, attraverso la realtà aumentata e la simulazione di avatar, di affrontare tematiche che spesso a livello sociale si fa fatica ad affrontare, tra bullismo e violenza. È uno dei modi in cui si può fare teatro, potrà essere una parte del futuro, ma non credo che concretamente potrà mai sostituire del tutto ciò che il teatro è, in presenza, la cui tradizione è di secoli e secoli. Ci sono però cose che si possono dire attraverso linguaggi differenti”.

Tra incontri e musica, con gli interventi di artisti quali Kamila Kard e Alex Braga, il viaggio si è dipanato in vari fronti. Oggi continuerà con tanti altri eventi tra ulteriori esperienze vivibili, mostre e momenti di confronto e dibattito con, tra gli altri Simone Arcagni, la compagnia Atacama, Aino e Fabio Grigenti.

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