Cerca

LA STORIA

A 100 anni, non lascia la bottega: "Continuo"

Per lo storico calzolaio non è ancora il momento di fermarsi!

A 100 anni, non lascia la bottega: "Continuo"

Efren Scolari, l'unico e indomito calzolaio di Grantorto, ha festeggiato il suo centesimo compleanno con una vitalità che ha stupito tutti coloro che lo conoscono. Dalla sua piccola bottega, situata accanto alla sua casa, Efren ha aggiustato le scarpe per intere generazioni di residenti nel suo paese, e anche oggi, a 100 anni, continua a svolgere la sua passione e il suo lavoro con dedizione.

La celebrazione del secolo di vita di Efren ha visto una moltitudine di visitatori che gli hanno portato gli auguri, tra cui il sindaco Fiorenzo Cappellari, che gli ha consegnato una targa di riconoscimento, e il parroco don Dino Dalla Pozza, che lo ha incluso nelle sue preghiere. Alcune persone hanno persino lasciato scarpe da riparare come dono, ma Efren, nonostante la sua età, ha risposto con il suo caratteristico spirito lavorativo, dicendo: "Oggi no perché faccio festa, ma lasciatele qui e nei prossimi giorni mi metterò all'opera".

La vita di Efren Scolari è stata caratterizzata da una passione incrollabile per il suo mestiere. Ogni giorno, instancabilmente, passa tre ore al mattino e altrettante al pomeriggio nella sua bottega, dedicandosi a riparare scarpe. Efren non nasconde la sua preoccupazione riguardo alla diminuzione del lavoro in questo settore nel corso degli anni, attribuendo questa tendenza al crescente spreco e alla mancanza di considerazione per la riparazione delle scarpe.

Nella sua bottega, Efren mostra con orgoglio il suo banco di lavoro, che è ricco di centinaia di attrezzi specializzati per ogni specifica necessità. Tratta le scarpe con cura e attenzione, spiegando al sindaco e al parroco i vari tipi di pelle e mostrando le tomaie e le decine di forme di scarpe sugli scaffali, che ha riparato migliaia di volte nel corso della sua lunga carriera. La sua bottega è un museo di storia del calzolaio, con strumenti tradizionali che sono stati tramandati di generazione in generazione.

Mentre parla della sua passione, Efren ammette che quando è nella sua bottega, tutti i suoi pensieri svaniscono. Inizia a lavorare e si concentra solo su ciò che sta facendo, il che, secondo lui, potrebbe essere il segreto della sua longevità.

Ma la vita di Efren Scolari è stata segnata anche da un periodo molto più oscuro: la Seconda Guerra Mondiale. Efren ha servito nella 58ª fanteria di Padova e ha vissuto le difficoltà del fronte invernale. Successivamente, è stato catturato e fatto prigioniero in Montenegro, poi trasferito a Sarajevo, per finire in un campo di concentramento a Vienna, dove ha lavorato duramente fino all'arrivo delle truppe russe. La sua testimonianza di sopravvissuto alla guerra è toccante, e i suoi occhi si riempiono di lacrime mentre ripercorre quei ricordi dolorosi.

Tornato a casa il 29 agosto 1945, Efren ha continuato a svolgere un ruolo attivo nella sua comunità, partecipando al Consiglio pastorale per vent'anni e svolgendo un ruolo importante nella parrocchia locale. È stato anche presidente dell'Associazione Combattenti e Reduci di Grantorto, portando con orgoglio la bandiera nella cerimonia del IV Novembre insieme al cavaliere Antonio Miazzo, assessore e figlio di un invalido di guerra.

Efren Scolari ha condiviso la sua storia con le scolaresche e i nipoti, lasciando un importante messaggio di testimonianza per la sua famiglia e le nuove generazioni. Nel 2017, ha ricevuto la medaglia al valore per i reduci di guerra dal prefetto di Padova, un riconoscimento ben meritato per un uomo che ha attraversato momenti di grande difficoltà e che continua a essere una fonte di ispirazione per la sua comunità.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400