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VENETO

Spari tra le case, il sindaco caccia i cacciatori

Emanata una ordinanza, non potranno stare a meno di 200 metri dalle private abitazioni

Obbligo della pettorina ai cacciatori

Zimella, un piccolo comune situato nella provincia di Verona, ha visto l'entrata in vigore di un'ordinanza che mira a garantire la sicurezza dei suoi cittadini e la tranquillità nelle aree residenziali. La sindaca Sonia Biasin ha firmato questa ordinanza che proibisce l'esercizio dell'attività venatoria entro i 200 metri dalle abitazioni, almeno fino alla fine del mese. Questo provvedimento è stato adottato "a tutela della pubblica sicurezza, del rispetto della quiete e dell'ordine pubblico in parte del territorio comunale," come specificato nell'oggetto dell'ordinanza.

La decisione della sindaca Biasin è stata motivata dalle numerose segnalazioni da parte dei cittadini che lamentavano incursioni dei cacciatori nelle proprietà private e la violazione delle norme di legge. Secondo le leggi vigenti, è vietato sparare a meno di 100 metri da case, fabbriche e aziende, mentre sparare in direzione degli edifici a una distanza inferiore a 150 metri è assolutamente proibito.

Uno degli incidenti che hanno portato a questa ordinanza ha coinvolto una famiglia a Zimella, che ha scoperto i resti delle cartucce dei fucili nel proprio giardino mentre i bambini stavano giocando nel cortile. Questo episodio ha spinto le autorità locali a rivedere le distanze di sicurezza per la caccia. Altre segnalazioni di spari vicino alle abitazioni sono giunte da diverse parti della provincia, inclusa Settimo di Pescantina, dove gli abitanti lamentavano battute di caccia nelle prime ore del mattino e nei fine settimana.

La sindaca Sonia Biasin ha sottolineato che questa ordinanza non è volta a colpire i cacciatori o a punirli, ma piuttosto a promuovere la sicurezza e l'incolumità dei cittadini. È interessante notare che la stessa sindaca è figlia di un cacciatore e ha dichiarato che anche suo padre è preoccupato per certi comportamenti nell'ambito della caccia. Questa misura è considerata un periodo di prova, e verrà rivalutata alla fine del mese.

L'ordinanza è valida in quattro settori che coprono gran parte del territorio comunale e rimarrà in vigore fino al 31 ottobre, quando verranno valutati i risultati ottenuti. Alcuni consiglieri regionali del PD Veneto, Anna Maria Bigon e Andrea Zanoni, hanno richiesto ulteriori provvedimenti per garantire il rispetto delle distanze di sicurezza, compreso l'uso obbligatorio di una pettorina identificativa.

Bigon e Zanoni hanno sottolineato che la Regione deve intervenire in modo più deciso per combattere il bracconaggio e prevenire comportamenti illegali tra i cacciatori. Hanno proposto in passato l'uso di una pettorina con un codice alfanumerico identificativo per i cacciatori, una misura che mirerebbe a renderli più responsabili e a prevenirli dall'agire nell'anonimato. Il rispetto delle distanze di sicurezza è fondamentale, e coloro che non le rispettano devono essere prontamente identificati.

I due consiglieri regionali di opposizione hanno anche sollevato una questione riguardante l'uso del piombo nelle zone umide, come previsto dalle norme comunitarie. Hanno chiesto spiegazioni al governo riguardo all'applicazione delle leggi europee in materia. Le norme comunitarie sono chiare in merito, e secondo Bigon e Zanoni, non dovrebbero esserci deroghe da parte del governo italiano, che sembra essere in procinto di depenalizzare questo divieto.

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