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Economia

Banca del Veneto Centrale e BVR Banca parte il progetto di aggregazione

Nasce una nuova realtà bancaria che si svilupperà in un vasto territorio veneto fino a lambire l’Emilia-Romagna

Banca del Veneto centrale e BVR Banca

Gaetano Marangoni, presidente di Banca del Veneto centrale

Importante novità nel mondo del credito.

I consigli di amministrazione di BVR Banca e Banca del Veneto Centrale hanno sottoscritto una lettera d’intenti per dare avvio all’iter aggregativo che, dopo le necessarie autorizzazioni e il voto delle assemblee, potrà portare alla nascita di una nuova banca con valenza interregionale da 7 miliardi di euro di masse amministrate. Una nuova realtà, la terza per dimensioni e per masse intermediate del gruppo Cassa Centrale, che nasce con l’ambizione di diventare un soggetto bancario in grado di competere con i più importanti players del mercato finanziario, senza perdere il contatto col territorio.

Le due banche operano già in Veneto ed Emilia-Romagna, forti di una rete capillare di 86 filiali distribuite nelle province di Vicenza, Padova, Rovigo, Verona e Ferrara. Prossima l'apertura di altre quattro nuove filiali a Padova, Cittadella, Verona e Cornedo Vicentino, segno della vivacità dei due istituti, che allargheranno la propria zona di competenza operativamente su 267 comuni. Non ci sarebbero sovrapposizioni di filiali tra le due reti, se non per l'agenzia di Vicenza.

Il nuovo polo bancario potrà contare su una raccolta complessiva di quasi 5 miliardi di euro con impieghi per cassa di 2,27 miliardi di euro. Avrà raccolta diretta per oltre 3 miliardi di euro e il numero di soci supererà le 19mila 500 unità, mentre la base di clientela sarà di quasi 140mila posizioni.

I fondi propri supereranno i 370 milioni di euro con un CET1 del 27% e copertura totale delle sofferenze. Dati questi che pongono la nuova realtà ai primi posti per solidità all’interno dell’intero panorama bancario nazionale. Una banca solida, dunque, e con indicatori che ben rappresentano la bontà e qualità della gestione.

I collaboratori complessivi saranno 569 e non è prevista la riduzione se non, e in minima parte, per esodo volontario.

L'iter aggregativo con la delibera dell'accordo di fusione dovrà ora essere seguito dall'approvazione prima della capogruppo Cassa Centrale Banca, alla quale dovrà seguire poi l'autorizzazione della BCE e quindi ottenere l’approvazione dalle rispettive assemblee dei soci a maggio 2024. L'operazione avrà decorrenza fiscale a gennaio 2024, mentre quella effettiva risulterebbe dal 1° luglio.

Il futuro consiglio di amministrazione e il collegio sindacale della nuova banca sarà composto da un’adeguata rappresentanza di entrambi gli istituti di credito.

"È un'operazione questa - dichiarano i due presidenti Gaetano Marangoni e Maurizio Salomoni (nella foto in alto) - che nasce da una visione e considerazione strategica comune del ruolo che oggi le banche di credito cooperativo possono e devono avere nel territorio.

La banca di credito cooperativo, per il solo fatto di appartenere al gruppo bancario, perde la sua qualifica di "banca less significant" dovendo quindi sottostare alla normativa di vigilanza che parifica il piccolo istituto alle cosiddette "banche significant" con tutte le incombenze relative.

Le nostre due banche - continuano i presidenti - rientrano nel gruppo 1, quindi banche verdi con autonomia di governo e intendono, con l'operazione aggregativa in corso, migliorare ulteriormente l'attività di servizio e di sviluppo nei propri territori".

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Commenti all'articolo

  • frank1

    12 Ottobre 2023 - 17:24

    Speriamo che con la fusione,si metta in atto un servizio piu' attento per la clientela...ora latitante nelle BVC

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