Adriashopping sempre più nel caos

Adriashopping sempre più nel caos. E all’orizzonte si intravvedono nubi sempre più pesanti e scure. E’ scaduto alla mezzanotte di martedì scorso il termine ultimo per le canditure per il nuovo direttivo, ma alla commissione elettorale non è arrivata nessuna candidatura. A questo punto la votazione fissata per mercoledì 18 ottobre è annullata. Da quanto si apprende, il direttivo dimissionario, insieme alla commissione elettorale, dovrebbe riunirsi ai primi della prossima settimana per valutare il da darsi.

Quattro le ipotesi sul tavolo. Il direttivo uscente con la presidente Isabella Marin ritira le dimissioni e va avanti per un altro anno e mezzo fino alla conclusione del mandato. Ma da quanto affermato con fermezza nell’assemblea del 3 ottobre e dai rumors che circolano in città, presidente e direttivo restano fermi sui propri passi e le dimissioni restano irrevocabili.

Seconda ipotesi. Il direttivo dimissionario potrebbe decidere di lasciar passare un po’ di tempo, ma non troppo, per esempio non più di mese, per far decantare la situazione e vedere se nel frattempo almeno cinque soci si rendono disponibili a farsi carico della guida dell’associazione. Poi si riconvoca l’assemblea che fissa la data delle votazioni. Questa potrebbe essere la soluzione più probabile, anche se per ora nulla è scontato.

Terza ipotesi. Il cda uscente decide di tener in stand by l’associazione fino al completamento del mandato, osservando eventuali sviluppi, tuttavia l’associazione rimarrebbe completamente ferma.

Quarta ipotesi. Il direttivo uscente potrebbe decidere di aspettare la chiusura del bilancio e portarlo all’attenzione dell’assemblea insieme alla proposta di liquidazione dell’associazione. Soluzione drastica, al momento non contemplata, ma non troppo lontana dalla realtà.

In attesa di capire che cosa succederà nei prossimi giorni, una cosa appare certa: Adriashopping quasi sicuramente darà forfait per le manifestazioni di “Adria di Natale” e questo potrebbe rappresentare un duro colpo per la città. Anche perché si fanno sempre più insistenti le voci che altre associazioni avrebbero deciso di disimpegnarsi dal Natale e dalla Befana.