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L'evento

Massaro: "Legato a questa terra, sono uno di voi"

Il campione ospite del Milan club si commuove ricordando il padre, originario di Este. E ai giovani dice: "Inseguite i vostri sogni".

“Sono uno di voi”. Si è commosso, Daniele Massaro, questa mattina, 14 ottobre, ospite al bar Pedavena, dove ha re-inaugurato (lo aveva già fatto il 9 maggio del 1994, pochi giorni prima di siglare la storica doppietta in finale di Coppa Campioni al Barcellona di Johan Cruijff) il Milan club cittadino, che porta il suo nome.

“Venendo qui - ha raccontato Massaro, con la voce spezzata - sono passato per Este. E’ la città in cui è nato mio padre, e io a queste terre mi sento molto legato. Grazie per considerarmi uno di voi: sentirmelo dire, e sentire il vostro affetto, provoca in me grande tenerezza e grande gioia. Sono uno di voi”.

Un centinaio i tifosi rossoneri accorsi al Pedavena, a mezzogiorno, per incontrare l’eroe di Atene 1994. E pazienza se la Coppa dei Campioni (da Milano è arrivata quella di Atene, ma 2007) è stata poi esposta “soltanto” al Gabrielli. L’amore dei tifosi è tutto per Daniele, Provvidenza: otto stagioni in rossonero, con Sacchi prima e con Capello poi, per oltre 300 partite e 71 gol, quasi tutti pesantissimi. Oggi, Massaro è il brand ambassador del club rossonero. “La maglia del Milan non me la sono mai messi: sono nato con quei colori sulla pelle”, ha detto prima di concedersi a centinaia di selfie e autografi. 

Quindi, un messaggio ai giovani: “Non permettete mai a nessuno di dirvi che non ce la farete. Inseguite sempre i vostri sogni e tenete sempre ben presente il vostro obiettivo: potete arrivate ovunque”. Proprio come ha fatto lui, che da bambino teneva “in un cassetto la maglia del Milan sperando di poterla indossare. Sono fiero ed orgoglioso di esserci riuscito, di aver fatto parte di una grande squadra e di avervi regalato emozioni. La prima volta che vidi il presidente Berlusconi - ha aggiunto, mandando un bacio al cielo - mi disse che avremmo portato il Milan ad essere la squadra più forte d’Italia, d’Europa, e del mondo, e così è stato. Un altro ringraziamento lo devo ad Adriano Galliani, che mi ha preso all’oratorio e mi ha portato a segnare in finale di Champions League: è il mio papà sportivo”.

A fare gli onori di casa, il presidente del Milan club rodigino Loris Milan che ha sottolineato l’importante scopo benefico della giornata proseguita poi con la partita per la Speranza allo stadio Gabrielli. “Un modo - ha detto - per aiutare le persone che soffrono e che hanno bisogno. Perché davanti a tutto questo non ci sono colori, ma un’unica missione: aiutare chi ha bisogno”. Le donazioni raccolte, assieme alla Fondazione Carobbi-Ceregatti, sosterranno i progetti di Città della Speranza. Un applauso, poi, è stato tributato a Michele Fenzi, segretario organizzativo del Milan club e vero e proprio motore di una giornata splendidamente riuscita.

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