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CARABINIERI

Furto di rame alle Cartiere del Polesine

Rubati trenta quintali di oro rosso dalla nuova centrale dell'azienda.

Furto di rame alle Cartiere del Polesine

Pesante furto di rame

Sono entrati senza nemmeno un’effrazione, indisturbati, nelle Cartiere del Polesine e hanno fatto incetta di rame. Quintali dell’oro rosso, un furto eccezionale di 30 quintali di cavi, appena posati. I ladri sono entrati nell’azienda di proprietà della famiglia Scantamburlo tra il 7 e il 9 ottobre, durante il week end, quando l’azienda è chiusa.

Si sono diretti verso il nuovo impianto, una vera e propria centrale ad alta efficienza termoelettrica su cui ha investito l’impresa delle cartiere. Un progetto che era quasi ultimato, ma che con questo furto ha subito una brusca battuta di arresto. “Abbiamo quantificato una perdita di 50 - 70 mila euro - spiega Enrico Scantamburlo, titolare dell’impresa - erano cavi già stesi sull’impianto che avrebbe dato energia a tutto lo stabilimento. Il 22 ottobre avremmo dovuto cominciare, era in programma da tre quattro anni, ma a causa di questa sgradita visita subiremo grossi ritardi”.

I ladri, che sapevano come agire, hanno anche corso più di un rischio. Molti dei cavi, infatti, erano collegati e alimentati dalla corrente, ma quelli pericolosi non li hanno toccati. Invece hanno reciso vari chilometri di fili di rame che nel mercato vale davvero come l’oro. Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri della compagnia di Adria. Non sono ancora chiari i mezzi e le modalità utilizzate dai malviventi.

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