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LA STORIA

Satellite da record... in una lattina

E’ il primo “CanSat” a oltrepassare i duemila metri. E il razzo ha superato i 900 all’ora

Satellite da record... in una lattina

Dal cuore del Delta... allo spazio! Domenica scorsa, all’aviosuperficie di Molinella Tommaso Schiesaro, per tutti ormai “Astro Tommys, con il suo giovane team Ats Sciences Corporation, ha lanciato con successo un CanSat a 2.050 metri di quota. Un’altitudine che fa di questo progetto il CanSat più alto mai lanciato con un razzo in tutta la storia, e ora è in attesa del certificato ufficiale da parte della giuria ufficiale dei Guinness World Record.

Del team erano presenti al lancio, oltre allo stesso Tommaso, anche le polesane Alessia Cattin e Michelle Bovolenta, e Lucio Rossi, Lorenzo Zampaolo, Luca Busillo, Nicolò Valenza e Leonardo Paoloni, tutti giovani membri del team.

Il CanSat è un “satellite in lattina”, come suggerisce il nome, delle dimensioni di un cilindro di 66 millimetri di diametro e 115 di altezza per 350 grammi di peso, lanciato nello spazio con un razzo alto 1,80 metri, costruito dal team amico Lmr Technology.

Tommaso Schiesaro ha 16 anni, vive a Porto Viro e frequenta il liceo scientifico Galileo Galilei di Adria. “Ho costruito e progettato io questo CanSat - racconta - che abbiamo chiamato AtsSat-2 assieme al team, che si occupa di ricerca nella bassa atmosfera, composto da ragazzi tra gli 11 e i 20 anni. Mi sono occupato della preparazione al lancio in qualità di responsabile del payload. Tutto è andato come previsto: abbiamo raggiunto 500 metri in più rispetto a quanto preventivato, per un motivo che stiamo ancora studiando, ma siamo sicuri dei dati che abbiamo raccolto: poco meno di 2.050 metri di apogeo, 22G di accelerazione massima”.

“Assieme a me - racconta ancora il ragazzo - a preparare il CanSat per il lancio erano presenti Michelle Bovolenta e Alessia Cattin, polesane e attive nel team: si sono occupate della progettazione di tutti i nostri vettori e carichi utili. Il razzo Dubhe, di Lmr Technology, doveva raggiungere una velocità di picco di quasi 900 chilometri l’ora secondo le simulazioni ma, vista l’altitudine più elevata del previsto, probabilmente abbiamo superato anche quella”.

Tommaso spiega che il progetto ha “battuto la quota e la velocità massima mai raggiunta da un razzo costruito da studenti e lanciato da suolo italiano, battendo il team Skyward del politecnico di Milano”.

L’obbiettivo di AtsSat-2 è quello di testare i nuovi lanciatori, “infatti il razzimodello Dubhe era al suo primo volo - continua il giovane ricercatore polesano - abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi primari, quelli che determinano il successo o meno della missione: registrare almeno tre dei quattro dati sulla dinamica del volo e recuperare il CanSat; e tutti gli obbiettivi secondari, ovvero registrare tutti e quattro i dati sulla dinamica, battere i record, recuperare il CanSat intatto e registrare un video di bordo”.

Ma non è finita. “Stiamo già pensando ad AtsSat-3 - svela Astro Tommy - un CanSat molto versatile che ci farà capire come si muove l’inquinamento, come varia con il variare del meteo e come varia nel tempo. Stiamo anche per costruire delle sonde meteorologiche per l’associazione Meteo in Veneto Aps, che entreranno in funzione la prossima estate per migliorare le previsioni meteo del Veneto”.

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