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OMICIDIO DI ARIANO NEL POLESINE

Confermata: l'ha uccisa il figlioletto, per errore

Chiuse le indagini sulla tragedia domestica

Il marito di Rkia: “Ma quale proiettile. Mia moglie è caduta. Aspetto le carte del medico”

Chiuse le indagini per la tragedia domestica avvenuta ad Ariano nel Polesine, in una abitazione di via Fine, lo scorso 28 marzo.

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La Procura ha infatti comunicato questo passo, come prevede il Codice. Secondo quanto ricostruito, quel giorno, Rkia Hannaoui, giovane moglie e madre marocchina 31 anni, venne colpita da un colpo di pistola di piccolo calibro alla testa, arrivando in vita in ospedale a Rovigo, per per venire poi dichiarata morta il giorno successivo, senza avere mai ripreso conoscenza. Un vero e proprio giallo: il tutto era avvenuto in una zona isolata, a fianco dell'argine del Po di Goro, dove c'è solo quell'abitazione: al piano inferiore la casa di Rkia, dei bimbi e del padre, in quel momento assente; al piano superiore, un anziano imprenditore, che aveva affittato casa alla famiglia marocchina.

Le indagini dei carabinieri hanno consentito ben presto di chiarire quanto accaduto, dal punto di vista dell'accusa: i bimbi, che erano amici dell'imprenditore, come del resto tutta la famiglia, avrebbero intuito dove l'uomo tenesse la pistola, per difesa personale, una calibro 6.35 millimetri. Così, il giorno della tragedia, mentre la mamma li aveva mandati dal vicino a chiedere un vasetto di conserva, uno dei due sarebbe riuscito a prendere l'arma. Poi, la tragedia. Probabile, ma questo non lo sapremo mai, che per loro fosse un gioco. Sta di fatto che il colpo è partito, secondo la Procura mentre l'arma era nelle mani del minore dei due.

L'età dei piccoli li rende non imputabili. Unico indagato, quindi, di conseguenza è l'81enne vicino di casa, per il quale la Procura ha scelto di procedere con le ipotesi di reato di omessa custodia dell'arma, nonché la cooperazione colposa nell'omicidio colposo. Una contestazione che la difesa, affidata all'avvocato Franco Modena di Rovigo, è intenzionata a smontare, ritenendola assolutamente eccessiva.

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