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LO STUDIO

Caro bollette, forse si comincia a calare davvero

Luce e gas, Polesine al 62esimo posto fra i territori con i rincari più alti. Ma nell’ultimo anno meno 15%

Caro bollette, forse si comincia a calare davvero

Rincari energetici sulle montagne russe. Bene nel confronto dell’ultimo anno, molto male - ma era prevedibile - se si prendono in considerazione gli ultimi due anni. L’inflazione continua dunque ad alleggerire le tasche dei polesani e degli italiani. In particolare i rialzi del costi energetici (complice la contingenza internazionale) da un paio di anni stanno stringendo le famiglie in una morsa di aumenti.

L’impennata dei prezzi è stata a livello nazionale, Rovigo si trova al 65esimo posto della classifica italiana, stilata dall’Unione consumatori, per rincari del costo dell’energia (luce, gas ed altro). Da settembre del 2021 al giungo del 2023, quindi in poco meno di due anni, l’aumento per i polesani è stato del 59,8%. Molto, ma meglio della media nazionale che è stata del 68,1%. In Veneto: A Treviso (62esimo posto), aumento del 60,6%, come a Padova. A Venezia (posto numero 64), aumenti del 60,2. A Belluno aumenti del 59,8% (66esimo posto). Verona è 77esima con aumento del 57%.

Molto meglio i prezzi a confronto fra il settembre 2023 e il settembre 2022. In questo caso per il Polesine il ribasso è stato del 15,8% (11esimo posto). A pari merito con Venezia e appena dietro a Treviso (meno 16%, decimo posto in Italia). Verona, Vicenza, Padova e Belluno si piazzano dal quarto al settimo posto (da meno 18,3% a meno 16,5%).

L'Unione nazionale consumatori ha condotto lo studio stilando la classifica completa delle città con i maggiori rialzi e ribassi per quanto riguarda luce e gas, elaborando gli ultimi dati Istat relativi al mese di settembre 2023. A livello nazionale, invece, l’indagine confronta la variazione dei prezzi di luce e gas, confrontando il mercato libero con il tutelato.

Per quanto riguarda le città, per la voce energia elettrica, gas e altri combustibili, che include gas, luce (mercato libero e tutelato), gasolio per riscaldamento e combustibili solidi, se in Italia il rialzo da settembre 2023 a giugno 2021, ossia prima dei rialzi scattati a partire da luglio 2021, è stato pari al 68,1%, in alcune città si è superato il 90 per cento.

A vincere la classifica delle città con i cittadini più bastonati dalle bollette è Aosta, dove le spese per luce, gas e gasolio volano del 94,6% su giugno 2021. Medaglia d'argento e di bronzo a due città del Piemonte: Alessandria con +85,3% e Cuneo con +83,2%. Appena fuori dal podio altre 4 città del Piemonte: Vercelli (+82,8%), Biella (+82,1%), Torino (con +81,3%) e Novara (+80,3%). In ottava posizione Teramo (+78,4%), poi Campobasso (+77,5%). Chiude la top ten Imperia con +77,3%. Dall'altra parte della classifica, la città meno tartassata è Potenza con +46,4%. Al secondo posto Napoli con +55,4%. Sul gradino più basso del podio delle città virtuose Reggio Calabria con +55,9%.

Interessanti anche gli ultimi dati tendenziali di settembre 2023. Nonostante la stagione termica non sia ancora iniziata, quindi da ottobre la graduatoria potrebbe capovolgersi, mentre alcune città hanno visto precipitare i prezzi rispetto a settembre 2022, 6 città segnano ancora degli aumenti rispetto allo scorso anno, cosa assolutamente ingiustificata atteso che la scorsa estate i prezzi nei mercati all'ingrosso erano impazziti. Così mentre Bolzano e Trento sono le più risparmiose d'Italia, con, rispettivamente un crollo del 30,8 e del 30%, seguite da Potenza con -21,1%, ed Aosta, che guarda caso è la peggiore d'Italia anche nel confronto con giugno 2021, si registra un rincaro del 3,9%, apparentemente contenuto, ma spropositato atteso che i prezzi dello scorso anno erano già astronomici. Al secondo delle cattive c'è Alessandria con +1,5%, seguite da Genova e Cuneo, ex aequo con +0,5 per cento.

Per quanto riguarda l’Italia, da giugno 2021 a settembre 2023, la luce del mercato libero in Italia è rincarata del 109,6% contro il 21,3% del tutelato, più di 5 volte tanto, mentre considerando il primo dato utile del gas rilevato dall'Istat, dicembre 2021, il libero da allora è aumentato del 47,4% contro un calo dell'11,4% del tutelato, un divario di 58,8 punti percentuali.

Anche rispetto ai picchi dei prezzi raggiunti nel dicembre 2022, ora la luce del tutelato è scesa del 52,4%, quella del libero del 45,6%, il gas del tutelato è diminuito del 38,8%, il libero del 37,2%. Infine, anche per i dati tendenziali di settembre 2023 permane il gap, con la luce del tutelato che si abbassa del 27,6% su settembre 2022 contro il -8,7% del libero, e il prezzo del gas che si riduce del 29,8% nel tutelato contro il -5,6% del libero.

Anche analizzando l’andamento degli indici Istat, per la luce è evidente che dopo incrementi iniziali maggiori nel tutelato rispetto al libero, per via dei contratti a prezzi fissi che hanno ritardato l'adeguamento dei prezzi, a partire da maggio 2022 la situazione si è capovolta e da allora le variazioni dei prezzi del mercato libero sono sempre state maggiori rispetto al tutelato.

Andamento analogo per il gas, con il superamento del libero che avviene a partire da agosto 2022 e raggiunge un divario record nell’ottobre del 2022, quando Arera ha deciso, anche su proposta dell’Unc, di stabilire il prezzo del tutelato su base mensile.

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