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ROVIGO

Sfregiato a bottigliate, individuato uno degli aggressori

Le indagini sulla brutale aggressione proseguono

Sfregiato a bottigliate, beccato uno degli aggressori

Una prognosi di 14 giorni e dolori lancinanti alla testa. Per il cameriere pakistano, lavoratore della kebbaberia K2 di via Trento, a Rovigo, l’incubo dell’aggressione di sabato scorso non è ancora finito. E il titolare vuole andare fino in fondo, con una denuncia da formalizzare ancora in Questura a Rovigo, dove tuttavia le indagini sono già andate avanti, vista la pericolosità del gesto che va oltre una lite o le “semplici” lesioni.

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Pare che uno dei due aggressori sia stato già individuato, mentre il suo compagno di “scorribande” non ancora. I video dell’aggressione sono stati già acquisiti dagli investigatori. Da una prima ricostruzione, che offre uno spaccato violento e bieco delle notti rodigine, due giovani, un italiano e un marocchino, sarebbero stati ripresi dal giovane commesso del K2 perché si erano seduti sulle mensole del locale. Il ragazzo ha spiegato che c’erano le sedie per sedersi e che le mensole si sarebbero potute rompere.

L’italiano e il marocchino, non hanno preso bene la reprimenda e hanno inveito contro il giovane. Poi si sono dileguati. Ma mezz’oretta dopo sono tornati più agguerriti di prima. Con due bottiglie di birra in mano, già scolate. Sono entrati nel negozio dove il cameriere lavora e hanno cominciato a picchiarlo. A quel punto i toni si sono alzati, in soccorso del commesso è arrivato anche il cuoco della kebabberia con un mattarello in mano per difendere il collega. Fuori dal locale l’epilogo, con una bottiglia finita in testa al pakistano di 24 anni, che ora dice di aver paura a tornare al lavoro. Ma che vuole andare fino in fondo a questa storia.

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