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LA SENTENZA

Bara sul reddito di cittadinanza: assolto

La difesa ha sostenuto come la verifica dei requisiti spettasse al Caf

Reddito di cittadinanza per 2mila, in Polesine

Avrebbe percepito il reddito di cittadinanza, in varie tranche, senza averne titolo, dal momento che non sarebbe stato in possesso, secondo le contestazioni, dei requisiti necessari. Si parla di una somma complessiva, sommando le varie erogazioni, di oltre 6mila euro. Il problema principale consisteva, a quanto rilevato dall’accusa, nel fatto che lo straniero avrebbe dichiarato di avere un permesso di soggiorno di lungo periodo mentre ne avrebbe avuto, semplicemente, uno “normale”. Da qui la richiesta di condanna dell’accusa, pari a 16 mesi di reclusione.

Differente, invece, la ricostruzione dell’avvocato Laura Tosini, del foro di Rovigo, che ha sollevato due questioni.

La prima, di carattere sostanzialmente documentale, dal momento che agli atti dell’accusa la richiesta del reddito di cittadinanza non risulterebbe firmata dall’imputato. La seconda, invece, relativa al fatto che, secondo l’impostazione difensiva, l’imputato si sarebbe semplicemente rivolto al Caf, al quale - e successivamente all’Inps - sarebbero spettate le verifiche del caso.

Il giudice ha disposto l’assoluzione, “Perché il fatto non costituisce reato”. Per comprendere il ragionamento seguito dal magistrato sarà necessario attendere le motivazioni della sentenza.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    25 Ottobre 2023 - 08:16

    quesri hanno una sorta di immunita'...ppi viene da chidersi:ma se ha richiesto il reddito da poltrona,on quanto indigente,chi ha pagato le spese legali??

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