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VENETO

Insegnava alla figlia come dare piacere al compagno, a processo

Una 40enne dovrà rispondere con l'uomo di violenza sessuale

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Violenza sessuale su minorenne

Agghiaccianti le accuse nei confronti di una mamma di 40 anni di Treviso che avrebbe spinto la figlia minorenne tra le braccia del compagno, e le avrebbe addirittura insegnato come fare a dargli piacere.

La Procura di Treviso ha chiesto per la donna sei anni e otto mesi di reclusione, in con rito abbreviato, mentre l'uomo ha scelto di andare a giudizio. Lo riporta "Treviso Today". 

La squallida vicenda si sarebbe svolta nell'estate del 2019 e sarebbe venuta alla luce un anno dopo, quando la minore, figlia di una coppia separata da qualche anno, iniziò a confidarsi con un coetaneo. Nell'estate del 2020 raccontò tutto alla nuova compagna del padre, che lei chiama "la mia vera mamma". Sarebbe stato "Tano", così si faceva chiamare la nuova fiamma della madre, un uomo di origine calabrese, facoltoso e dal passato sportivo di eccellenza nel campo delle Mma, le arti marziale miste, a costringerla ad avere dei rapporti sessuali.

Prima la mamma scatta immagini proibite della figlia di carattere pedopornografico, che invia al compagno. Poi un giorno a casa dei nonni materni in vacanza a Belluno le avrebbe detto di indossare qualcosa di sexy. Impietrita davanti all'uomo sarebbe stata costretta ad avere un rapporto orale. Aveva solo 14 anni. 

La ragazzina vive adesso con il papà che ha ottenuto l'affido esclusivo. Per l'avvocato della donna, la sua assistita sarebbe stata. Il difensore della 40enne, l'avvocato Paolo Pastre, nel corso delle sue conclusioni ha messo in luce come la sua assistita (a cui è stata sono state date anche le aggravanti dell'abuso di genitorialità, frequentazione e autorità) sia stata manipolata dall'uomo, che una perizia depositata dalla Procura ha evidenziato avesse compiuto più ricerche all'interno di siti pedopornografici nel dark web, per arrivare ad abusare della figlia. Il legale a questo proposito ha citato la consulenza psichiatrica effettuata sulla sua cliente secondo cui la donna sarebbe affetta da un potenziale vizio di mente.

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