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La storia

Addio alle cabine del telefono: se ne va un pezzo di storia

In quasi tutto il Polesine è iniziata la rimozione di un servizio che ha segnato un'epoca.

Addio alle cabine del telefono: se ne va un pezzo di storia

Care, vecchie, cabine telefoniche. Quanti ricordi legati a quelle piccole “stanze”, di un metro per un metro, che hanno ascoltato sogni, speranze e promesse d’amore di intere generazioni di polesani.

Le “nostre” cabine stanno sparendo, soppiantate da tempo dagli smartphone, immancabili nelle tasche di ciascuno di noi. Pensateci: da quanto tempo non entrate in una cabina? Da quanto tempo non inserite il gettone (ma esistono ancora?) nella fessura per poi digitare il numero, su quei tasti grigi con incisi i numeri?


(video di Thomas Cestaro)

E Telecom Italia, inevitabilmente, si adegua al passare del tempo. Era annunciato da tempo. Già la scorsa estate, su quasi tutte le cabine ancora esistenti, in città come nei paesi del nostro Polesine, era spuntato l’avviso: “Questa cabina sarà rimossa”. E su ciascuna, la data di scadenza: quella di fine attività.

Quel giorno, ora, è arrivato. E in lungo e in largo per la provincia, da Trecenta e fino a Porto Tolle, la squadra di operai incaricata dal gestore telefonico ha iniziato la rimozione dei telefoni pubblici. Un’imbragatura, un gancio, e il gioco è fatto: dopo decenni, ferme nello stesso posto, le cabine salgono sul camion e lasciano libero quel metro quadrato che, per anni, prima dell’avvento dei telefonini, ha visto passare giovani e anziani.

Lì, nelle mitiche cabine, si sono rinsaldate storie d’amore, ma si sono anche mantenuti i contatti con i tanti polesani emigrati nelle province più ricche del Nordovest, negli anni del boom industriale. Genitori che chiamano figli, fratelli che si cercano, fidanzati che si promettono amore: tutto questo è passato da lì. Tutto appeso a un filo, a un gettone (prima) e a una scheda telefonica (poi).

E a proposito: ve le ricordate le schede telefoniche? Per un periodo, a cavallo tra gli anni ’90 e Duemila, erano diventate un oggetto da collezione. Ne erano nate di tutti i tipi, con stampati sopra i cantanti del momento o i calciatori più iconici. Un “must”, che in realtà era soltanto il canto del cigno di un’epoca che stava per finire.

Ora, la cabina telefonica ce l’abbiamo tutti quanti, sempre con noi. E permette di fare molto più che semplici telefonate. Ma quanta storia, e quanta nostalgia, tra quelle quattro pareti di vetro, che ora se ne vanno per non tornare più. Ciao, cara, vecchia, cabina.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    26 Ottobre 2023 - 18:44

    forse da li sono cominciati i primo primordiali contagi dei virus!!

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