Cerca

ORDIGNI E RAZZISMO

I “bombaroli” ora tacciono. Ma è tardi...

Sotto intercettazione, hanno detto di tutto

I “bombaroli” ora tacciano. Ma è tardi...

Ora, evidentemente consigliati dagli esperti avvocati che li seguono, hanno scelto il silenzio, di fronte al giudice per le indagini preliminari, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, dopo l’arresto che li ha visti confinati ai “domiciliari”.

Per l’accusa, tuttavia, potrebbe non essere un gravissimo danno, anzi; dal momento che, a quanto si apprende, gli indagati, al telefono - intercettati - avrebbero, come si diceva una volta, ampiamente “sbracato”. In pratica, avrebbero ammesso tutto ciò di cui sono accusati o, comunque, buona parte.

Nei loro confronti si procede, per quanto riguarda il reato più grave, quello che prevede, in caso di condanna, anni di reclusione, per tentato omicidio plurimo.

I tre 20enni bassopolesani, secondo le contestazioni, sarebbero i responsabili dell’esplosione avvenuta lo scorso 31 marzo, verso le 22, in un condominio di Cavanella Po.

Per approfondire leggi anche:

Qui, un ordigno - artigianale ma potente - avrebbe devastato l’androne, sparando via anche le porte di tre appartamenti al primo piano. Per fortuna, comunque, nessuno rimase ferito.

Ai tre viene poi contestata anche una seconda serie di deflagrazioni, avvenute all’alba del 29 luglio scorso a Rosolina Mare, nella zona del Villaggio Tizè. Anche in questo caso, botto terrificante, ma nessuna conseguenza - per fortuna - per le persone.

Per approfondire leggi anche:

Il movente sarebbe un fondo di razzismo verso gli stranieri, che vivono in gran numero nelle località prese di mira. Più che di xenofobia vera e propria, a leggere le intercettazioni, pare comunque di trovarsi di fronte a tanta, tanta ignoranza. Non che un fattore, comunque, escluda l’altro...

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400