VOCE
TEMPESTA CIARAN
04.11.2023 - 06:52
Il governatore: “Protetti dai bacini di laminazione fatti dopo il 2010”. Pompieri: 258 interventi
“Non abbassiamo la guardia, siamo ancora in fase di allerta, con alcuni allarmi rossi, rispetto ad esempio al livello del Tagliamento, in crescita, e con un vigile del fuoco disperso, di cui si continuano le ricerche. Ma se possiamo affermare di aver retto l’urto dell’ondata di maltempo è sicuramente grazie alla precisione dei modelli matematici previsionali e alle opere messe in cantiere nel 2010 con uno stanziamento di oltre due miliardi di euro, come ad esempio i bacini di laminazione di Caldogno, Montebello e Muson a Riese”.
Sono le parole del presidente della Regione Luca Zaia che ieri mattina, insieme all’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin, ha tenuto un punto stampa nella sede della Protezione civile di Marghera per fornire un aggiornamento sulle conseguenze del maltempo che ha colpito il territorio regionale, a causa del quale è già stato dichiarato lo stato di calamità, esteso a tutti i Comuni della Regione.
Sono stati 258 gli interventi dei vigili del fuoco, quasi 900 i volontari di Protezione civile impegnati: questi i numeri dell’attività dall’unità di crisi, coordinata dall’assessore Bottacin su delega del presidente Zaia. “A causa dell’abbondante acqua caduta - ha spiegato proprio l’assessore - si sono verificati smottamenti, frane, colate detritiche, distribuite nella fascia prealpina delle province di Verona, Vicenza, Treviso. La fascia costiera, interessata da venti forti che hanno superato i 130 chilometri orari, è stata interessata da mareggiate intense, in particolare a Caorle e Jesolo”. In misura minore, le mareggiate hanno colpito anche il litorale di Chioggia. Ma si è trattato di una “tempesta perfetta: lo scirocco ha innalzato la marea e non ha consentito al mare di ricevere l’acqua dei fiume, gonfiati dall’elevata piovosità registrata nelle ultime ore”, ha aggiunto Zaia.
Chiuse prudenzialmente la Ss51 Alemagna, in entrambe le direzioni in località Fadalto e in direzione Cortina a Vodo di Cadore; la Sp152 a Miane e Rolle; la Sp2 Val del Mis da Gena Bassa a Titele; la Sp21 a Quero; la Sp19 di Lamon a Lamon; la Sp33 di Sauris fino al confine con Udine. Linea ferroviaria sospesa, invece, fino alle 16 di ieri, tra Montebelluna e Belluno, attivato il servizio sostitutivo con autobus; così come sostituiti da autobus i treni in servizio sulle linee ferroviarie che collegano il Veneto al Friuli Venezia Giulia.
E non è finita qui: “Tra sabato pomeriggio e domenica mattina (oggi e domani, ndr) è prevista una nuova perturbazione, seppur di entità più contenuta rispetto alla precedente”, ha detto il presidente Zaia. E proprio sulla base dei fenomeni intensi previsti è stata valutata per la giornata di oggi l’allerta rossa per rischio idraulico su parte di Veneto.
“L’invito ai cittadini - ha concluso il presidente Luca Zaia - è quello di non avvicinarsi ai fiumi né di camminare sugli argini per guardare la mole di acqua perché il vero pericolo è lo sfondamento degli argini stessi”. Nelle zone a rischio bisogna anche “evitare gli scantinati”.
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