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Cavarzere

"Abbiamo tanto da imparare dai più piccoli"

Dopo il messaggio di pace letto dagli alunni della scuola media "Cappon", quello del sindaco Munari alla commemorazione del 4 Novembre

"Abbiamo tanto da imparare dai più piccoli"

Con la guerra non si risolve niente, ma si rovina la vita alla gente”. E’ il pensiero finale, limpido e incontestabile, che gli alunni della scuola media “Cappon” hanno letto domenica durante la commemorazione del 4 Novembre, 105esimo anniversario dalla fine della Prima guerra mondiale e la festa nazionale delle forze armate, oltre al ricordo dei Caduti di tutte le guerre.

Adele, An Qi, Erik e Christian, alunne e alunni della 1F a indirizzo musicale, hanno letto un breve discorso che ha preceduto quello istituzionale del sindaco di Cavarzere, Pierfrancesco Munari. “La parola pace ci fa venire in mente l’uguaglianza tra le persone, la felicità e l’affetto - le loro parole - anche se siamo diversi per il colore della pelle o per la nazionalità, in realtà siamo uguali in ogni senso. La pace è anche libertà, senza pensieri e problemi. Se non ci fossero le guerre, il mondo sarebbe più tranquillo e anche più bello”. E ancora: “La pace c’è quando i popoli trovano compromessi per restare amici. E’ anche un benessere, nel senso che non si hanno preoccupazioni rispetto al rischio che qualcuno faccia atti ostili contro il proprio popolo. Non serve a niente fare la guerra, perché rovina gli altri e se stessi”. “La pace - hanno concluso - è la libertà di esprimersi, senza che ci siano manifestazioni di ignoranza, anche in circostanze gravi. La pace è una ricchezza che anche i poveri dovrebbero avere. La vita è una e bisogna godersela, con amore e non con violenza”.

Parole che hanno ricevuto l’applauso delle autorità civili e militari presenti, schierate a lato del duomo di Cavarzere ai piedi del campanile. Lì, in precedenza, la Banda cittadina diretta da Michele Arrighi aveva suonato l’Inno nazionale durante l’alzabandiera. Quindi la deposizione delle corona d’alloro ai piedi della lapide in ricordo dei Caduti, rito ripetuto in precedenza davanti al cippo dei Caduti di El Alamein e successivamente a Rottanova, Villaggio Busonera e San Pietro.

Abbiamo tantissimo da imparare da questi ragazzi, dall’enorme messaggio di pace che risuona con una voce fortissima - ha sottolineato il sindaco Munari - molto più forte, forse, di quanto mai potremmo farla risuonare noi. Vi ringrazio per la vostra presenza, in una giornata di festa per voi occupare il vostro tempo con gli adulti non è scontato”. Il primo cittadino ha quindi ringraziato per la presenza le autorità militari e civili, la Cooperativa Emmanuel. Poi il pensiero alle guerre, quella russo-ucraina e quella in Medio Oriente. Il sindaco ha ricordato il patto di amicizia stretto col Comune ucraino di Kopycyntsi e l’aiuto dato in questi lunghi mesi di conflitto.

E poi la guerra in Medio Oriente: “Ascoltiamo le parole di questi meravigliosi ragazzi, perché le vittime nella guerra in Medio Oriente nella maggior parte dei casi sono bambine e bambini. E se oggi ci troviamo per festeggiare la fine di una guerra, ce ne sono due che ancora attanagliano il mondo moderno, e speriamo possano finire quanto prima”. Poi il ringrazimento alle forze armate “che ci hanno permesso di vivere serenamente e in pace in Italia ed avere tutti i diritti che ci pregiamo di avere nella nostra vita, e condivido il messaggio di speranza e di pace che ieri il presidente della Repubblica Mattarella e del consiglio Meloni hanno lanciato a Roma. Ci auguriamo una pace imminente e che l’Italia possa essere sempre così grande”.

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