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CASTELGUGLIELMO

“Ognuno può aiutare la pace”

L’appello del parroco in occasione delle celebrazioni per la ricorrenza del IV Novembre

“Ognuno può aiutare la pace”

Castelguglielmo ha festeggiato la ricorrenza del 4 novembre. Una mattinata fresca ma soleggiata, dopo le piogge e il vento dei giorni scorsi, ha fatto da cornice alla celebrazione del 4 novembre, festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Un appuntamento sentito e partecipato da parte dei cittadini di Castelguglielmo che hanno voluto rendere omaggio ai soldati caduti a difesa della Patria.

Una cerimonia composta, iniziata con la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti da parte dei volontari della Prociv, l’alza bandiera sulle note dell’Inno di Mameli e seguita dalla benedizione da parte del parroco Don Carlo Marcello che ha fatto una riflessione sul significato della giornata, inneggiando all’impegno di tutti, ciascuno nel proprio ruolo, a lavorare per la pace. Il sindaco Maurizio Passerini, nel suo intervento, dopo alcuni cenni storici sull’istituzione della ricorrenza, che ritiene doverosi ed essenziali per inquadrare ciò che rappresenta ha espresso: “La festa di oggi deve essere estesa ai caduti di tutte le guerre, compresi i soldati caduti nelle missioni di pace, dal Kossovo, al Libano all’Afganistan e in particolare Nassyria”. Ricordando l’Arma dei Carabinieri, capillarmente impiegata sul territorio nazionale in quanto polizia militare dell’Esercito e le migliaia di soldati, uomini e donne in Libano e in Medio Oriente. Ha ricordato anche la guerra in Ucraina.

“Solo in questi momenti ci si rende conto di quanto sia importante possedere una forza armata di difesa, specie in presenza di regimi non democratici che vorrebbero imporci un ritorno al passato e alla fine della vita democratica che il nostro popolo ha duramente conquistato anche con una dolorosa guerra civile. Per conquistare territorialmente e si distrugge e per ritornare allo stato di prima ci vogliono anni” ha continuato Passerini. Rievocando poi, il popolo d’Israele, duramente segnato nel secondo conflitto mondiale e le tante donne vittime di femminicidi. “Noi dobbiamo ricordare l’uguaglianza dei popoli di fronte a Dio, di tutti i popoli “, ha concluso il primo cittadino. Cerimonia che si è chiusa sulle note del silenzio e con la canzone del Piave.

Presenti, anche il sindaco dei ragazzi Matteo Malvinni che ha posizionato sul cancello del monumento un cartellone con un messaggio di riconoscenza per coloro che hanno offerto la loro vita per la libertà con l’impegno, da parte dei giovani, di diventare costruttori di pace, il comandante della locale stazione Carabinieri Paolo Francomano, l’assessore Claudio Rasente, i consiglieri Flavio Dall’Aglio, Nicola Bodin, Marisa Chieregato per la maggioranza e Nicola Malanchin e Damiano Giacometti per la minoranza. Inoltre il presidente e vice dell’associazione Combattenti e Reduci Giovanni Marchesin e Giovanni Zuliani e rappresentanti delle associazioni locali.

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