VOCE
ADRIA
06.11.2023 - 07:51
E’ arrivato a quota 138 donazioni: la prima il 25 gennaio 1978, l’ultima l’8 novembre 2022. Claudio Zanforlin, bellombrano doc, classe 1957, si congeda da donatore effettivo ed entra nell’albo dei donatori emeriti per raggiunti limiti di età. Alla “Giornata del donatore” svoltasi in settembre, nel cuore del Delta, è stato omaggiato con una targa dove si legge: “Al socio donatore emerito Claudio Zanforlin per aver compiuto con generosità e dedizione 138 donazioni”. Sotto la firma del presidente della Fidas polesana Luca Callegari.
C’è un po’ di tristezza nell’accettare questa inevitabile rinuncia?
“Più che tristezza c’è un po’ di malinconia nel lasciare una grande famiglia sia come associazione che come staff medico e infermieristico del centro trasfusionale. Tuttavia c’è la serenità e la gioia di aver compiuto una buona azione, prendendo atto dell’ineluttabile trascorrere del tempo”.
Che cosa hai pensato subito dopo l’ultima donazione?
“Ho pensato di offrire questo impegno di donatore come testimonianza di solidarietà per lanciare un forte appello a tutti, ma in particolare ai giovani a donare il sangue: ragazzi, diventate donatori, un atto generoso e gratuito che davvero può salvare una vita”. E subito aggiunge con un sorriso: “Questo appello non avrà la stessa risonanza mediatica di Fedez o di Teresa, figlia di Francesco Guccini, ma credo valga la pena di ricordarlo e lanciare un messaggio di solidarietà”.
Quale bilancio ti senti di fare di questi 45 anni di donatore.
“Non credo si possa fare un vero e proprio bilancio. Posso dire che per me ogni donazione è stata una gioia, come aver ricevuto un regalo. Questo è quello che voglio dire ai giovani: dopo aver donato il sangue, ti senti meglio, perché è un gesto spontaneo e generoso, non ti aspetti nessuna ricompensa, nessuno che ti dica grazie. Questo è il valore profondo della solidarietà. Donare è un grandissimo gesto di altruismo”.
E ancora: “Ricordo benissimo quel lontano 25 gennaio 1978 quando, con un nutrito gruppo di amici di Bellombra, mossi da un forte impeto giovanile di fare qualcosa per il prossimo più fragile e bisognoso, ho fatto la mia prima donazione di sangue. E posso dire che ad ogni donazione, a parte un po’ l’emozione della prima volta, ho provato sempre la stessa gioia, non l’ho mai sentita come una routine”.
Hai parlato di grande famiglia.
“Sì. Ricordo con particolare affetto e riconoscenza l'accoglienza e l’attenzione che la signora Elena Vinci presidente della Pados (poi diventata Fidas, ndr) riservava a noi giovani. Davvero con tanta premura ci coccolava come una mamma e conservo con particolare orgoglio il mio primo tesserino da donatore n.547 con la sua firma. E, ripeto, ogni volta che ho donato per me è stata sempre come la prima volta: stesso entusiasmo e stessa gioia al sapere che, per la sua peculiarità, il mio sangue andava ai reparti di pediatria per i bambini che erano ammalati e avevano bisogno”.
Una grande famiglia è stata anche l’associazione.
“Certamente, mi sento di rivolgere un sentito ringraziamento alla grande e bella famiglia della Pados/Fidas, a tutti i presidenti e ai tanti volontari che si sono succeduti, che ho conosciuto e incontrato in tutti questi anni, al personale sempre disponibile e cortese del centro trasfusionale di Adria, a tutti i medici e in particolare alla dottoressa Giuseppina Lo Bue e Marisa Tocchetto per l'amicizia e la stima reciproca che maggiormente hanno inciso nella mia ‘carriera’ di donatore”.
Come sarà la tua vita di donatore emerito?
“Farò il possibile per diffondere la cultura della donazione, soprattutto tra le giovani generazioni: la solidarietà e il volontariato è un patrimonio morale e culturale di cui dobbiamo essere orgogliosi. Questo è quello che dobbiamo trasmettere ai giovani che sono più attenti e sensibili di quanto si possa immaginare”.
L’impegno nel volontariato di Claudio Zanforlin si esplicita in molti altri campi, in particolare nel Tanbarelo, compagnia amatoriale che sa tradurre il teatro in azioni concrete di solidarietà.
La Voce nuova | Direttore responsabile: Alberto Garbellini
Editrice Editoriale la Voce Soc. Coop. | Piazza Garibaldi, 17 - 45100 Rovigo Telefono 0425 200 282 - Fax 0425 422584 - email: redazione.ro@lavoce-nuova.it
Per la tua pubbicita' su questo sito: commerciale.ro@lavoce-nuova.it
Editrice: Editoriale La Voce Società Cooperativa. “La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo.” Redazione: piazza Garibaldi 17, 45100, Rovigo tel. 0425 200282 e:mail: redazione.ro@lavoce-nuova.it sito: www.lavocedirovigo.it
Pubblicità locale: Editoriale La Voce Soc. Coop. Divisione commerciale Piazza Garibaldi 17 - 45100 Rovigo - Tel. 0425 200282. Pubblicità Nazionale: MANZONI & C. S.p.A. Via Nervesa, 21 - 20139 Milano - Tel. 02 574941 www.manzoniadvertising.com Stampa: Tipre srl Luogo di stampa: via Canton Santo 5 Borsano di Busto Arsizio. POSTE ITALIANE S.P.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004, n.46) art. 1, comma 1, DCB (Ro). Testata registrata “La Voce Nuova” Registrazione del Tribunale di Rovigo n. 11/2000 del 09/08/2000.
Testata aderente all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria www.iap.it. Iscrizione al ROC n. 23289. Associata FILE