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IL CASO

“Noi, che viviamo nell’ex Due Torri”

“Mi hanno tolto il Reddito, ci laviamo con l’acqua della fontana. Ma non possiamo morire di freddo”

“Noi, che viviamo nell’ex Due Torri”

La loro “porta blindata” è una scrivania appoggiata al varco che si sono aperti nella ex guardiola del parcheggio sotto il centro commerciale delle Due Torri. “Devo stare attento, perché gira brutta gente”. Dorme qui, insieme alla sua compagna, Gaetano Sinatra, 55enne senza fissa dimora, che da quando non ha più il reddito di cittadinanza, non ha più nemmeno un tetto sotto cui dormire e bussa ogni giorno alle porte dell’assistenza sociale di Rovigo.

“Oggi mi hanno buttato fuori dagli uffici dei Servizi Sociali, perché ho chiesto un buono per dare da mangiare alla mia compagna e per comprare le medicine che servono a lei, che soffre di ansia”.

Gaetano, che ha lavorato nell’edilizia, ma anche in una cooperativa per la raccolta dei rifiuti, a 55 anni si ritrova con i rubinetti del Reddito di cittadinanza chiusi e senza lavoro. Vive in giro per la città e conosce bene le tappe del sussidio: alle 11 il pasto della Caritas, qui e lì qualche elemosina per raccattare un bene “di lusso”, sigaretta o un tramezzino. Le docce? “Le facciamo con le bottiglie: raccolgo l’acqua da una fontana vicino alla ex Coop e ci mettiamo nascosti per lavarci. Ma ora si fa freddo, sempre più freddo”.

Già, le temperature continuano ad abbassarsi e contemporaneamente si alzano le richieste di bisogno alla rete rodigina dei servizi sociali. “E invece mi buttano fuori, mi hanno negato tutto - denuncia ancora Sinatra - Se non ci ospita qualcuno per una doccia o per un pasto caldo quello che ci rimane è il piano basso della Coop. Ma mia moglie ha bisogno di medicine, ripeto, lo faccio per lei”.

In viale Marconi, dove proprio ieri Sinatra e la sua compagna si sono recati, la situazione del 55enne è conosciuta. “Bisogna fare domanda per l’alloggio Ater, il bando scade il 10 novembre - fa notare l’assessore ai Servizi Sociali Mirella Zambello - A me suona molto strano che sia stato cacciato fuori dagli uffici. Di solito non si butta fuori nessuno. Certo, non è possibile avere buoni pasto o mensa, perché non ne forniamo. E bisognerebbe valutare come si è comportato il signore”.

Facile immaginare che un uomo che ha perso tutto, lavoro, casa, dignità, faccia fatica a mantenere un contegno. D’altra parte con l’inverno i bisogni aumentano, aumenta la paura di morire letteralmente di freddo. E gli uffici dei Servizi Sociali diventano “roventi”. “Abbiamo tante situazioni legate al blocco del reddito di cittadinanza - continua l’assessore Zambello - Un primo gruppo di aventi diritto è stato bloccato tra agosto, settembre e ottobre. E i nostri uffici sono chiamati anche a valutare la fragilità, la capacità di lavorare, un ulteriore aggravio. Senza contare che dal primo gennaio altri redditi di cittadinanza verranno chiusi”.

L’imbuto si forma proprio in viale Marconi. “Ho chiesto di potermi aiutare - continua Gaetano - per poter comprare un pollo cotto, le medicine per mia moglie. E invece niente mi hanno detto di chiedere la carità. Senza il reddito di cittadinanza non ho pagato più l’affitto per questo sono senza casa. Non mi danno nulla. Da quasi un anno dormo in una roulotte a Sant’Apollinare senza riscaldamento, viviamo alla stazione. abbiamo solo un cellulare che ci hanno regalato. Stiamo seduti qui tutto il giorno. Vi chiedo gentilmente per favore un aiuto, non solo a noi ma tutte le persone che dormono per strada. Un alloggio, un posto dove dormire, morire di freddo non è bello”.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    08 Novembre 2023 - 15:09

    a 55 anni potrebbe anche cercarsi un lavoro..certo che se piovono soldi facili,è meglio.tutti vorrebbero.Ps:impensabile che sia stato cacciato dai servizi sociali...questo è piu' furbo di quel che vuo lfar apparire

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