VOCE
Rosolina
10.11.2023 - 20:22
“Governare le migrazioni. Si deve, si può”, è il titolo dell’ultimo libro del professor Stefano Allievi, docente di Sociologia all’Università di Padova. Ed è un tema di scottante attualità attorno al quale si è dibattuto nel corso della conviviale organizzata dal Rotary Club Porto Viro-Delta Po al Ristorante Ca' Bosello di Rosolina alla presenza proprio del professor Allievi e del vescovo di Chioggia, monsignor Giampaolo Dianin. Integrazione, dunque. Ma anche immigrazione che da problema deve diventare una risorsa, come ha spiegato nell’introduzione il presidente del Club, Stefano Mazzuccato.
“L'integrazione è un investimento, ma bisogna volerlo in due...”, ha esordito il professor Allievi mettendo subito sul tavolo la propria idea e il pensiero frutto dei suoi studi, perché “demografia, immigrazione e lavoro vanno letti e studiati assieme. La politica però - ha proseguito - tende a dare quello che la gente vuole”. E qui scatta il primo corto circuito di una vicenda sulla quale si dibatte da anni senza trovare una via d’uscita concreta”. E questo nonostante l’Italia sia il secondo paese più vecchio al mondo dopo il Giappone. E questo è un dato di cui si parla da un paio d’anni, ma che in realtà è così dai primi anni '90. Basti pensare che ogni anno scompare la popolazione equivalente ai residento di una città come Padova”.
Calo demografico, età media della popolazione sempre più alta: un’immigrazione controllata e regolata può dunque diventare una delle strade da perseguire per dare una risposta concreta ad un problema reale, a partire da quello dei posti di lavoro che non si riesce a coprire. Ma - e questo secondo il professor Allievi è il vero nodo - “l'immigrazione se la governi la gestisci, se non la gestisci è un disastro... E dire che prima del 2040 arriveremo ad un rapporto uno a uno fra lavoratori e inattivi. Saremo sempre più un paese per vecchi, con l’età media che sarà di 52,5 anni, con una classe insegnante over 55 anni e un Paese in cui, e questo un altro dato su cui riflettere, ci sono più emigranti che immigrati. E senza contare che la maggior parte degli immigrati che arriva in Italia lo fa con l’intenzione di spostarsi altrove. Quando i Bangla che vivono a Londra arrivano tutti dall'Italia e aprono locali dal nome italiano, qualcosa vorrà pur dire...”.
“Per governare questo fenomeno - ha spiegato il vescovo di Chioggia, monsignor Giampaolo Dianin - bisogna prima di tutto comprenderlo anche conoscendo dati e numeri, come quelli che si trovano nel libro del professor Allievi. A volte c’è una drammatizzazione delle situazioni, anche perché l’Italia è la frontiera d’ingresso in Europa, anche se poi moltissimi migranti scelgono di proseguire verso altri Paesi. Di certo è un tema che va affrontato con serietà, senza drammatizzarlo, senza usarlo per altri fini, e senza paure, consci della situazione difficile, anche dal punto di vista economico che stiamo vivendo. L’immigrazione però non può e non deve essere un capro espiatorio. E’ un argomento che va affrontato immaginando che il futuro sarà di una società aperta. In un mondo globalizzato la gente si muove e si muoverà sempre di più”.
Nel ringraziare il relatore e monsignor Dianin, il presidente del Club, Stefano Mazzuccato, ha spiegato il perché di una serata come quella di Rosolina. “Noi affrontiamo, e lo facciamo sempre con grande impegno, anche argomenti come questo perché riteniamo che la conoscenza sia la base per affrontare i grandi temi della nostra società, proprio come l’immigrazione. E il contributo alla riflessione che è arrivato dal professor Allievi e da monsignor Dianin è stato davvero importante”.
Commenti all'articolo
frank1
11 Novembre 2023 - 08:16
bene..facciamo un po di chiarezza:il vaticano dispone di:7086 unita' immobiliari in italia..e circa 1000000 di immobili all'etsro..quindi,anziche dire:ospitiamoli a cosa vostra.potreste dire:ospitamoli nelle nostre proprieta' senza introiti!! questa sarebbe la vera carita' cristiana predicata dai preti
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