VOCE
IL CASO
12.11.2023 - 20:04
La sostanza era stata celata anche all’interno di alcune forme di formaggio. Venerdì l’udienza
Un deposito di cocaina in Polesine. Un centro dove la droga veniva nascosta in attesa di essere spostata o venduta.
Il magazzino della droga era nelle disponibilità di un gruppo criminale smantellato, nel febbraio scorso, dal comando provinciale della guardia di finanza di Torino, con il coordinamento della procura locale e della Direzione distrettuale antimafia.
I militari hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Torino nei confronti di dieci persone (sette in carcere e tre agli arresti domiciliari), gravemente indiziate di far parte di una associazione per delinquere dedita al traffico e alla commercializzazione di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti (principalmente cocaina). Venerdì, a Venezia, si terrà l’udienza preliminare del processo a carico della banda. Il pubblico ministero Andrea Petroni chiederà alla giudice Maria Rosa Barbieri il rinvio a giudizio degli indagati, contestando loro l’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.
Secondo gli elementi raccolti, il gruppo risultava composto da un 37enne di nazionalità albanese con funzioni apicali e da altre nove persone (sette italiani e tre albanesi), operanti soprattutto in Piemonte e con ramificazioni anche in altre regioni italiane tra cui il Veneto.
Attività, il commercio di droga a livello internazionale. L’approvvigionamento di elevate quantità di cocaina avveniva in particolare dall’Olanda, da qui la droga veniva trasporta a bordo di autoarticolati, passando per Asti per essere stoccati poi a Rovigo, in quella che è stata ritenuta la base logistica della banda. Da qui avveniva la successiva distribuzione in varie regioni italiane attraverso “corrieri” e avvalendosi di un ampio parco veicoli (di proprietà o a noleggio).
Nel corso delle indagini i militari della guardia di finanza hanno intercettato e sottoposto a sequestro 100 chili di cocaina purissima trovati ad aprile 2022 all’interno di un camper; 25 chili di cocaina rinvenuta a giugno 2022, in provincia di Asti, in un furgone diretto in Sardegna e occultati all’interno di cinque forme di formaggio. Se immesso sul mercato “al dettaglio”, questo stupefacente avrebbe potuto generare introiti illeciti per almeno 20 milioni di euro. Ora, per la banda, inizia il processo.
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