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SINDACATI

"Tagli a sanità e servizi e zero prospettive di futuro"

Cgil e Uil verso la mobilitazione

Fuga dei medici dagli ospedali del Polesine

medici in corsia

"Come Uil e Cgil abbiamo indetto uno sciopero nazionale  di 8 ore  per difendere i lavoratori ed i servizi pubblici da una legge Finanziaria che ne comporterà un taglio preoccupante. L'emblema di tutto questo è la Sanità, ma purtroppo il problema è molto più ampio".
Lo spiega la nota congiunta di Cristiano Maria Pavarin, Segretario Generale 
Uil Fpl Rovigo, e di Davide Benazzo, Segretario Generale Fp Cgil Rovigo.
"Venerdì prossimo a Padova - prosegue la comunicazione - con concentramento alle 9 alle stazione, infatti, anche la Fp Cgil e la Uil Fpl di Rovigo saranno presenti in piazza insieme a tanti lavoratori polesani, delle categorie del Pubblico impiego, dei Trasporti, della Scuola, delle Poste, della Pubblica amministrazione, della Sanità privata e del Terzo settore, insieme a tutti quei lavoratori che svolgono attività di pubblica utilità, soggetti alla Legge 146, come i lavoratori della cooperative attive nel servizio delle mense scolastiche, gli addetti alle pulizie, le guardie giurate, i lavoratori dei Consorzi di bonifica e tutti i dipendenti, pubblici e privati che, comunque, garantiscono servizi di pubblica utilità".
"Servizi preziosi che vengono messi a dura prova con rischi non solo per i lavoratori ma anche per tutti i cittadini che ne usufruiscono, in un sistema già precario che attraverso questi provvedimenti rischia il tracollo. Per questi servizi, infatti, secondo le prime bozze della Finanziaria presentata dal Governo, non si fa niente per migliorarli, potenziarli e garantire chi li offre. Anzi, lo spettro di un loro ridimensionamento generale è tragicamente concreto, così come la svalutazione del lavoro e non può passare sotto silenzio. Per questo manifesteremo Convintamente per dire: adesso basta!".
"Basta bugie. Perché non è vero che ci saranno aumenti degli stipendi, perché è stato solo rifinanziata la riduzione del cuneo fiscale così come nel 2023, quindi la busta paga non registrerà alcun aumento, nonostante siano falcidiate in media del 17% dall'inflazione. Perché non è vero che verrà rilanciata la contrattazione collettiva  perché non sono state stanziate le risorse necessarie a rinnovare i contratti del pubblico impiego e a sostenere e detassare i rinnovi nei settori privati. Non ci sono risposte all'emergenza salariale, che vede il nostro Paese impoverirsi nei settori fondamentali. Si continua ad indebolire il Sistema sanitario, Garantendo a malapena il necessario per fronteggiare l'aumento dei costi a causa di inflazione e caro bollette, e casomai a pagare qualche straordinario e qualche prestazione a gettone, modalità che critichiamo, ma non a dare il via alle necessarie massicce assunzioni ed a migliorare le retribuzioni".
"Si tagliano fondi alla scuola, alle politiche sociali, come i sostegni per l'emergenza abitativa, i contributi per le famiglie in difficoltà, quelli per la disabilità, per la non autosufficienza, per il trasporto pubblico locale.
Anche sulle pensioni le promesse di cancellare la legge Fornero sono state smentite dai fatti, perché viene confermata e peggiorata, tagliando i futuri assegni e la rivalutazione delle pensioni. Ma è tutto l'impianto che critichiamo, perché non si scorge nessuna soluzione per il lavoro buono e contrastare la precarietà, che anzi viene aggravata con il ritorno ai voucher e la liberalizzazione del lavoro a termine, non c'è nessuna politica industriale, nessuna lotta all’evasione fiscale e, anzi si va verso un sistema fiscale che diventa vantaggioso solo per i più ricchi penalizzando tutti gli altri. E ci sono meno risorse per Regioni e per Comuni, che saranno costretti ad aumentare la tassazione e, soprattutto, a ridurre i servizi. Altro che ponte sullo Stretto, qui non c'è più una strada verso il  futuro".
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