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RAGAZZI SCOMPARSI

Si cerca sino in Austria

Per ora, però, nessuna novità

Ragazzi scomparsi: una lite prima della sparizione

Di certo c'è soltanto che Giulia Cecchettin e Filippo Turetta sono svaniti nel nulla. Almeno secondo i familiari che ne hanno denunciato la scomparsa. Tra conferme, smentite, silenzi e falsi avvistamenti, con il passare delle ore si fanno largo ipotesi tragiche. La procura di Venezia, al momento non ha ancora aperto un fascicolo con ipotesi di reato legate a morti violente.

L'ultimo tracciamento della targa della Fiat Punto di Turetta è stato rilevato con il sistema 'Targa System' nei pressi del confine austriaco, in località San Candido, zona dove si sono concentrate le ricerche infruttuose di oggi. Brandelli di tessuto bianco, appartenenti ad un abito femminile, sono state ritrovate, e sequestrate, su una rete metallica sugli argini del fiume Muson, nel tratto di Stigliano, nel comune di Santa Maria di Sala, provincia di Venezia.

Della coppia, di 'ex' fidanzati, si sono perse le tracce cinque giorni fa, quando sabato pomeriggio intorno alle 18 i due si sono incontrati al centro commerciale 'Nave de Vero' a Marghera dove Giulia, doveva acquistare un paio di scarpe che avrebbe dovuto indossare oggi, in occasione della festa di laurea che doveva discutere proprio oggi. Ma al posto dei festeggiamenti, le famiglia della ragazza, si è trovata fagocitata in un giallo che la tiene in apprensione. Tornando al giorno in cui Giulia e Filippo si sono incontrati, la sera dopo lo shopping avrebbero mangiato intorno alle 20 in un Mc Donald's della zona.

Più di due ore e mezzo dopo, Giulia ha inviato un messaggio alla sorella Elena. Da quel momento in poi si sarebbero interrotti i contatti con la famiglia. Gli ultimi posizionamenti, invece, del telefono cellulare di Filippo, risalgono alle 23 di sabato, quando l'apparecchio ha agganciato la cella telefonica di Fossò. Ma ad alimentare l'ipotesi che, dietro la sparizione dei ragazzi, ci sarebbe la morte violenta di Giulia, è la testimonianza di un vicino, poi parzialmente smentita, secondo la quale alle 23:15 dello stesso giorno i due avrebbero litigato dentro l'automobile nera, in un parcheggio poco distante da casa della giovane. I sistema di telecamere, gestito dall'unione dei comuni, l'avrebbe ripresa alle 23:30 transitare nella industriale di Fossò, poi nella provincia di Treviso, a Maserada sul Piave e a Vazzola.

Dopo essere scomparsa per qualche ora, secondo fonti investigative, la Fiat Punto sarebbe poi ricomparsa, sotto gli occhi 'elettronici' in Friuli a Ospitale e la mattina seguente in provincia di Belluno pochi minuti dopo le 9. Le ricerche sono state estese anche in Austria e in Slovenia, ma anche in altri stati confinanti, attraverso l'inserimento dei due nominativi e della targa della macchina, di un rintraccio nella banca dati del sistema informativo Schengen gestito dalla polizia criminale e dall' Interpol. Le ricerche riprenderanno domani mattina. Nel frattempo ha parlato all’agenzia Adnkronos il padre della ragazza, Gino Cecchettin.

"Da papà considero tutte le possibilità, sia quelle positive che quelle negative, alla luce delle testimonianze che ci sono. La speranza è viva e voglio credere che anche Giulia lo sia, che sia trattenuta contro la propria volontà e che prima o poi ritorni tra noi", ha spiegato l'uomo. Sul rapporto tra i due ragazzi invece, Cecchettin ha dichiarato "Giulia e Filippo erano prima compagni di università, perché frequentavano lo stesso corso. Inizialmente erano amici, poi si sono fidanzati. Quando lei ha capito che non sarebbe stato il ragazzo della sua vita ha deciso di troncare la relazione ma essendo nello stesso gruppo di studio ed avendo lei l'animo della crocerossina non voleva farlo soffrire. Ha quindi mantenuto il rapporto di amicizia. Giulia è una ragazza giudiziosa, questo non è stato accettato e spero non sia stata la sua condanna”.

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