VOCE
PREFETTURA
18.11.2023 - 03:30
Tre morti sul lavoro, in Polesine, dall’inizio dell’anno. Tutti nel settore della pesca. E’ quanto emerge dalla riunione di ieri mattina, in prefettura, del tavolo di coordinamento per la legalità, la sicurezza e la prevenzione degli incidenti nei luoghi di lavoro, presieduta dal prefetto Clemente Di Nuzzo. Nel corso della riunione è stato anzitutto condotto un esame dei dati relativi agli infortuni sul lavoro denunciati, che ha fatto registrare, su scala nazionale, una diminuzione nei primi otto mesi dell’anno rispetto all’analogo periodo 2022. Rovigo è la provincia con il numero minore di denunce nel 2023.
Stabile il numero di incidenti mortali: tre (contro i due dell’anno precedente) che hanno interessato il solo settore della pesca. E proprio la pesca è tra i settori più vigilati, assieme a edilizia, manifatturiero (con un particolare accento su tessile e metalmeccanica) e agricoltura. Sono stati quindi esaminati i dati relativi all’attività ispettiva condotta da ispettorato del lavoro e Spisal, congiuntamente alle forze di polizia e in particolare ai carabinieri del nucleo tutela del lavoro. Un’attività che ha superato gli obiettivi annuali da raggiungere a livello provinciale per numero di imprese controllate, ma che ha tuttavia fatto registrare un alto tasso di irregolarità in sede di vigilanza tecnica, ossia riferita all’osservanza delle norme tecniche e presidio della sicurezza dei luoghi di lavoro.
Importanti i risultati ottenuti anche durante l’intensa attività di vigilanza svolta per il contrasto al lavoro nero e al caporalato, che ha principalmente coinvolto i settori agricolo, tessile e della ristorazione: sono state sottoposte a controllo oltre 100 aziende e 500 lavoratori, di cui 86 sono risultati assunti in maniera irregolare - a vario titolo - e 39 “in nero”: 36 di questi sono di nazionalità extra-Ue. Nel corso dell’incontro, condivisa l’importanza di potenziare lo svolgimento dell’attività ispettiva, grazie al recente accorpamento degli uffici tra Padova e Rovigo, con maggiori risorse operative rispetto all’Itl di Ferrara.
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