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IL DOLORE

L'amica di Giulia prima della partita: "Eri buona e non è un difetto"

A San Martino di Venezze Sara Turcato legge la sua lettera a Giulia Cecchettin, che conosce da quando era bambina

L'amica di Giulia prima della partita: "Eri buona e non è un difetto"

Sara Turcato prima dell'inizio della partita

Anche San Martino di Venezze, paese in cui vive la nonna di Giulia Cecchettin, Carla Gatto, mamma del papà Gino, si sveglia addolorata per l'epilogo tragico della scomparsa della ragazza 22enne e della sua morte per mano di Filippo Turetta, ora arrestato in Germania.

Prima dell'inizio della partita di calcio Promozione, tra Pettorazza San Martino e Piovese, è Sara Turcato amica di Giulia a prendere il microfono in mano, con la voce rotta dalle lacrime, ma supportata dagli applausi del pubblico, e dalla rabbia per l'ennesimo femminicidio, che la tocca da così vicino. 

Siamo tutti Giulia

E' una lettera alla sua amica che non c'è più quella che scrive Sara: "Sai ti chiami come mia sorella, Giulia, e potresti davvero esserlo. Giulia potrei essere io, vostra sorella, le vostre amiche, vostra madre. Ti ricordo sin da piccola genuina pura e sorridente, caratteristiche scomode in una società narcisistica come la nostra, dove la bontà viene scambiata per ingenuità. Questo mondo fa davvero paura, il rifiuto non viene accettato, si avvelenano donne incinte con pesticidi e si fa la guerra per un capello fuori dal velo".

"Sai Giulia essere buoni non è un difetto". E qui Sara viene frenata dalle lacrime, che parlano più di qualsiasi parola. Gli applausi sono spontanei, per sostenerla. "Chissà se lo sai Giulia - continua - che tuo padre è quel supereroe che ti ha cercato nonostante le poche energie. Chissà se lo sai che tua sorella è così piccola, ma così forte da raccontare a tutta Italia di quanto fosse protettiva nei tuoi confronti, perché in fondo lei ci aveva pure azzeccato. Chissà se lo sai che di colpe non ne hai. Hai fatto breccia nel cuore di tanti sconosciuti. In fondo come si fa a non volerti bene? Ora ti immagino stretta alla tua mamma durante una cena in famiglia dopo una giornata di studio come fino a non poco tempo fa è stato. Ho sempre pensato che fossi la sua fotocopia e non solo fisicamente".

Nelle parole di Sara c'è anche una condanna alla violenza sulle donne, e una condanna all'uomo che diceva di amare la sua amica. "La morte non è la soluzione a ogni problema o ostacolo che si presenti. Per non parlare della gelosia, che trasforma i civili in assassini. La libertà non deve essere una concessione, non deve essere chiesta o giustificata, è un diritto. La tua famiglia è straordinaria, ma in questi giorni ha raggiunto valori umani che raramente ho colto  in qualcuno. Ho fame di giustizia, cara Giulia, e insieme alla tua famiglia ti aiuterò ad averla, ho voglia di urlare e di battere i pugni per tutte le donne come te vittime di violenza. Comunque per me sei da 110 e lode. Buon viaggio Giulietta".

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