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Rovigo sale di sei posti nella classifica sulla qualità della vita

Nella parte bassa del rangking di Italia Oggi, recupera, ma non basta

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Rovigo acquista punti nella classifica di Italia Oggi sulla qualità della vita che sarà domani lunedì 20 novembre in edicola. E da 70esima nel 2022, sale al 64esimo posto nelle province italiane.  Padova, nella classifica finale sulla qualità della vita si posiziona al sesto posto su 107 province esaminate. Sul podio Bolzano, solo una riconferma, e Milano.

Quarantaquattro pagine che analizzano voce per voce tutti gli indicatori che possono inquadrare la qualità della vita in un luogo. Dall'ambiente, al tempo libero, dall'attenzione alla salute, al lavoro e alla disoccupazione. In materia di "Affari e Lavoro", la regione Veneto è compresa nelle prime dieci posizioni a maggioranza occupate da province del nord Italia. Verona si trova al sesto posto. Treviso al 31esimo.
 
In materia di disoccupazione maschile (nella fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni), il Veneto compare con la prima provincia, Verona, in sesta posizione mentre per quanto riguarda la disoccupazione femminile, la stessa provincia si trova al quinto posto. Nel Sistema Salute Rovigo è in 26esima posizione.

Sul podio della qualità della vita, nel 2023, c’è la provincia di Bolzano, da sempre al top del “bel vivere” (era 2ª nel 2022). A seguire due città metropolitane, Milano e Bologna, al 2° e al 3° posto, che migliorano e confermano la performance del 2022: erano 5ª e 3ª su 107. Seguono Trento e Firenze. In coda alla classifica, come nel 2022, c’è la calabra Crotone (107ª), insieme alle province siciliane Messina e Caltanissetta (105ª e 106ª). Le dimensioni analizzate sono: affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, sistema salute, tempo libero.

Quest’anno la qualità della vita in Italia è risultata buona o accettabile in 63 province su 107, in linea con gli ultimi due anni (erano 64 nel 2022; 63 nel 2021; 60 nel 2020, anno dell’emergenza pandemica). Si tratta per lo più di province dell’arco alpino, centrale e orientale, della pianura padana e dell’appennino tosco-emiliano, con ramificazioni verso Toscana, Umbria e Marche. Al contrario, le province del Sud e delle Isole compaiono quasi integralmente nei gruppi 3 e 4 dell’indagine, in cui la qualità della vita è valutata scarsa o insufficiente.

L’indagine 2023 conferma una tendenza: la frattura tra il Centro-Nord, più performante e resiliente, e l’Italia meridionale e insulare, caratterizzata da una persistente vulnerabilità. Quest’anno emerge un’altra tendenza, potremmo dire “post-Covid”: la forte ripresa, negli ultimi due anni, che ha coinvolto province e città metropolitane del Centro-nord, appartenenti al cluster
“Metropoli”. Tendenza ben rappresentata dal 2° posto del capoluogo lombardo, dai dati di Bologna e Firenze, ma anche dalla performance di Torino (31ª) e Roma (33ª), che scalano una ventina di posizioni rispetto al 2022.

L’indagine sulla qualità della vita di ItaliaOggi – Ital Communications è stata realizzata in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma ed è giunta alla 25ª edizione.

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