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Cavarzere

L’acqua che segna la nostra storia

A dicembre, soltanto in città, sarà distribuito gratuitamente calendario 2024 della parrocchia di San Mauro con “La Voce di Rovigo”

L’acqua che segna la nostra storia

E’ “Cavarzere, terra d’acque” il titolo del calendario 2024 realizzato dall'associazione Aps gruppo Animazione di San Mauro col patrocinio del Comune di Cavarzere. Un accessorio che, da sempre, accompagna i cavarzerani per 365 giorni l’anno, e che è pronto a tornare nella sua versione 2024, che a dicembre (ovviamente soltanto a Cavarzere) sarà distribuito gratuitamente con La Voce di Rovigo. Sarà presentato sabato 25 novembre alle 17 in sala convegni di Palazzo Danielato insieme al libro realizzato ed edito sempre dal gruppo Animazione di San Mauro, e patrocinato sempre dal Comune, che raccoglie immagini e storie di tutti i calendari dalla prima edizione del 2008.

Incentrata, appunto, sull’acqua. Quella dell’Adige che sgorga delle montagne e si dirige veloce verso il mare, e in qualche modo “tagli in due” il territorio cavarzerano dove, ormai prossimo alla foce, scorre più alto della città ed è contenuto da possenti argini e dal bellissimo “Muraglione” in mattoni faccia a vista, con caratteristiche finte porte e scalinate nel centro cittadino. Ma, in città, oltre che il maestoso Adige, il quale ha cambiato il suo corso più volte e ha probabilmente assunto il corso attuale nel 589, dopo il disastroso evento della rotta della Cucca, scorrono anche il Gorzone, la Botta, il Tartaro-Osellin, l’Adigetto e il Canal dei Cuori, che segnano i confini di Cavarzere rispettivamente a sud e a nord.

“Questi corsi d’acqua hanno definito la conformazione del nostro territorio (anche in seguito a varie alluvioni succedutesi nei secoli), svolgendo un ruolo determinante per lo sviluppo socio-economico ed urbanistico del paese - racconta Raffaella Pacchiega, ideatrice e promotrice del calendario - la nostra è una terra strappata alla palude dal lavoro dell’uomo e ne porta ancora le sue tracce: ampie porzioni del territorio comunale sono infatti sotto il livello del mare, ma è, soprattutto, una terra che è stata bonificata e che ha trovato in sé una predominante destinazione agricola”.

La presenza di fiumi e canali ha favorito anche lo sviluppo industriale del secolo scorso: l’utilizzo di grande quantità d’acqua e il trasporto fluviale delle merci. “Attraverso le foto scelte si è voluto raccontare il rapporto di una terra e della sua gente con i propri fiumi: le antiche gelate, i ponti che uniscono e se questi mancano i cosiddetti ‘Passi’, la pesca, gli antichi mulini e tanto altro” aggiunge Pacchiega. Un paese che è nato dall’acqua e con questa nei secoli ha costruito un rapporto di vitale intimità, traendone gli elementi per lo sviluppo e la pianificazione territoriale. Tutto questo e molto altro troverete nell’edizione 2024 del calendario di Cavarzere.

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