VOCE
ROVIGO
21.11.2023 - 21:00
A Rovigo e nel Polesine non ci sono più medici di base disponibili. La segnalazione arriva da un gruppo di cittadini che, avuta comunicazione dall’Ulls 5, che alla fine del mese il proprio medico di base andrà in pensione, non hanno trovato un sostituto all’interno del comune di Rovigo.
Per loro ci sarà solo la possibilità di poter usufruire del cosiddetto “Servizio di continuità assistenziale” alla cittadella sanitaria o all’ambulatorio di Sant’Apollinare dove ogni volta troveranno un medico diverso. Sull’argomento è intervenuto il dottor Francesco Noce, presidente dell’ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Rovigo. “Purtroppo non è una questione nuova - dice - Nella provincia di Rovigo mancano oltre 40 medici di medicina generale e questo va a discapito della popolazione. E il problema non riguarda solo la nostra provincia ma anche tutte quelle limitrofe. E’ un problema generalizzato figlio di una sbagliata gestione e programmazione da parte di coloro che avrebbero dovuto avere un occhio di riguardo a questa delicata situazione”.
E per il cittadino un disagio non da poco: “Col medico di base si crea un rapporto di fiducia e confidenza che non ha pari. Ogni medico di base conosce il proprio paziente e sa cosa è meglio per lui. Per assurdo si potrebbe anche arrivare a prescrivere cose non indicate. E non dimentichiamo che la nostra è anche una popolazione anziana e quindi non è facile riferire la propria situazione ogni volta ad un medico”.
Insomma c’è carenza di ‘vocazioni’ tra i dottori nello scegliere di diventare medico di base? “Oggi - continua Noce - il medico di base svolge un lavoro di front-office e di fatto è impegnato moltissime ore. Con i tempi moderni fatti di mail e wathapp al medico di base arrivano messaggi a tutte le ore del giorno. Per contro c’è una burocrazia esasperata che ritarda il lavoro di vero medico. Ci sono pazienti che dopo aver inviato un messaggio pretendono la risposta entro pochi minuti come se il medico di base non avesse altro da fare. E così il medico di base diventa anche una valvola di sfogo per molti. E poi le richieste di “urgenza” per ogni prestazione o ricetta. Ma il problema non può essere del medico di base che ovviamente mette la scritta ‘urgente’ a chi davvero ne ha necessità. Questi e molti altri, come la maggior appetibilità di altri ruoli, i motivi per cui si registra un distacco da questa specialità”.
Noce continua: “Abbiamo avuto dottori che avevano accettato la borsa di studio per medico di base ma dopo qualche mese hanno rifiutato per cambiare settore. Non credo che il problema si risolverà nell’immediato, ma sono fiducioso che verranno adottate tutte le misure per andare incontro alle esigenti dei cittadini”.
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