VOCE
ROVIGO
21.11.2023 - 07:12
Via libera al piano da 19 milioni di euro che rivoluzionerà il quartiere di San Bortolo ed eliminerà un’area degradata lungo viale Oroboni. Ieri il consiglio comunale ha approvato il progetto Pinqua. Ma prima c’è stato scontro sull’urbanistica e l’assetto del territorio.
Il piano degli interventi (parte del piano regolatore) è stato infatti il terreno per battibecchi e scontri fra maggioranza e opposizione. Un anticipo della campagna elettorale verso le elezioni comunali del prossimo giugno, di fatto già scattata. Agguerriti i consiglieri comunali del centrodestra che hanno anche provato ad ottenere il rinvio del punto sventolando la lettera del Genio civile, arrivata proprio ieri pomeriggio, in cui chiede approfondimenti sulla parte legata alla prevenzione del rischio idraulico. Alla fine, però, la delibera è passata con il pollice verso dell’opposizione (18 sì, un contrario due astensioni). “Un passo avanti” l’ha definito il capogruppo del Pd Nello Chendi, mentre parte dell’opposizione (Lega, Fdi, Gambardella) al momento del voto è uscita dall’aula.
Il consiglio poi si è chiuso, poco prima delle 21.30 con l’approvazione della variante per la riqualificazione dell’area ex Gabar a San Bortolo. Una variante urbanistica che dà via al maxi intervento (in sette lotti) da oltre 19 milioni di euro lungo via Oroboni.
Piano interventi Il Piano degli interventi ieri è stato illustrato dall’architetto dello studio che l’ha curato e dall’assessore all’urbanistica Luisa Cattozzo, che ha spiegato che “Il Piano degli interventi è la parte operativa del Piano regolatore comunale (l’altra parte è il Pat). Uno strumento di gestione che si può aggiornare ogni anno, che disciplina gli interventi di trasformazione del territorio. Un piano che punta più alla qualità che alla quantità. Incentiva le aree verdi, la flessibilità, il principio della compensazione ecosistemica, il recupero di vuoti urbani”.
La variante generale al Piano degli interventi è stata illustrata anche dall’architetto dello studio Tombolan, che ha parlato di fascia verde attorno al centro, percorsi ciclopedonali, qualità urbana e paesaggistica, procedure urbanistiche”.
Ma è stata la consigliera Monica Gambardella a dar fuoco alle polveri con la mozione d’ordine in cui ha chiesto il ritiro della proposta di delibera: “E’ appena giunta una lettera del Genio civile che chiede approfondimenti sulla prevenzione idrogeologica, occorre fermarsi e rinviare la delibera sul Piano degli interventi”. Dopo 10 minuti di sospensione la maggioranza si è schierata contro questa richiesta con Graziano Azzalin (gruppo Pd) che ha definito “irrituale la lettera del Genio civile, con cui il Comune aveva già interloquito e che aveva preso atto del Piano. Gli approfondimenti potranno essere dati in seguito, visto che il piano è aggiornabile”. La richiesta è stata quindi respinta anche se il consigliere Marco Ferrari (Pd), della maggioranza, ha votato a favore, assieme alla minoranza.
Sul Piano degli interventi parole dure dai banchi dell’opposizione. Michele Aretusini (Lega) l’ha definito “vuoto. Non c’è nulla per lo sviluppo della città, non dice niente sulle aree produttive, è incompleto. Utile solo al sindaco per piantare una bandierina politica”. Duri anche Maniezzo e Moretto: “Non tenendo conto della richiesta del Genio civile la maggioranza si prende una bella responsabilità. Manca la parte della salvaguardia idrogeologica e non tiene conto di quello avvenuto negli ultimi 20 anni”.
Ok, dalla maggioranza con Elena Biasin che si è dichiarata soddisfatta, Azzalin ha sottolineato che “il piano poteva arrivare prima in aula. Ma deve essere approvato”. Saccardin Forum): “Uno strumento flessibile, concreto. Gli approfondimenti si possono affrontare con le procedure previste”.
In discussione c’erano sei emendamenti, passati quelli proposti da Rizzato (sull’abolizione del limite del 30 per cento per l’ampliamento degli edifici residenziali utilizzando la parte rustica), da Moretto, da Gambardella e dal sindaco. Dopo qualche ora di discussione il voto del Piano con l’uscita dall’aula della minoranza.
San Bortolo A seguire l’approvazione della variante, illustrata dall’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Favaretto, per il Pinqua. Ultimo passaggio consiliare prima dell’affidamento dei lavori che avverrà entro il 13 dicembre. I cantieri potrebbero scattare nei primi mesi del 2024 per realizzare due parchi urbani, edifici di edilizia popolare, la ristrutturazione dell’attuale sede della polizia locale (in trasferimento in viale Marconi) per creare spazi dedicati al conservatorio, e all’insegnamento della musica per le scuole.
Criticità sono state sollevate da Lorenzo Rizzato che ha lamentato l’assenza di condivisione nel progetto e l’assenza di alcune previsioni come illuminazione e sicurezza. L’assessore favaretto, su questo punto ha spiegato che sono previsti 82mila euro all’anno per la gestione dell’illuminazione e della sicurezza ed altri elementi.
Il Pinqua alla fine è stato approvato con 19 voti a favore e l’astensione di parte della minoranza.
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