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PESCA
22.11.2023 - 22:00
L’incendio della cavana del vicepresidente del Consorzio Pescatori di Scardovari è “solo la punta dell’iceberg della tensione” che si respira in questo periodo nelle marinerie e “crea un pericolosissimo precedente, dal quale dobbiamo difenderci con ogni mezzo democratico”.
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A scriverlo sono il presidente del Consorzio unitario novellame Massimo Genari e il presidente del Consorzio di Scardovari Luigino Marchesini. Che replicano, anche, alle recenti affermazioni del sottosegretario all’agricoltura, Patrizio Giacomo La Pietra. Ad alzare l’asticella della tensione, secondo i rappresentanti dei pescatori, è anche il fatto che “i nostri consorzi e di conseguenza i nostri acquacoltori non hanno ancora ricevuto un euro” dall’inizio dell’emergenza granchio blu.
“Le misure fino ad ora stanziate dal ministero, ricordate dal sottosegretario - dicono ancora Genari e Marchesini - sono rivolte al futuro indennizzo di alcune voci di spesa, ma ad oggi nulla è stato destinato a ristoro dei singoli pescatori. Da mesi le nostre regioni, amministrazioni comunali, associazioni di categoria, chiedono a gran voce di riconoscere lo stato di emergenza per i nostri territori. Perché, ricordiamolo, di emergenza si tratta. Questa ‘opportunità’ che ad alcuni ispira imprenditorialità, sta portando solo a preoccupanti livelli di tensione sociale”.
“Affermazioni come quelle rilasciate” dal sottosegretario, che ha detto che “i contributi sono stati erogati ai Consorzi che avrebbero dovuto girarli ai pescatori penalizzati”, secondo Genari e Marchesini “non fanno altro che fomentare queste tensioni, aggiungendo problemi e disagi ad un settore che da cinque mesi regge in autonomia una criticità ancora sottovalutata. Auspichiamo che la situazione del Delta del Po venga inquadrata con il livello di attenzione che merita e che di conseguenza vengano concordati strumenti previdenziali per prevenire e rispondere alle dinamiche del 2024, che si preannunciano altrettanto dure”.
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