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FICAROLO

Nonno Mario dice 100!

Una vita da raccontare, per lui, ancora in formissima

Nonno Mario dice 100!

Nonno Mario spegne le sue prime cento candeline. Mario Ferrari, nato a Gaiba il 20 novembre del 1923, nei giorni scorsi ha festeggiato il secolo di vita alla Fondazione San Salvatore di Ficarolo, in compagnia dei familiari, di ospiti e operatori della struttura, del presidente Enrico Scarazzati, del direttore Laura Manfredi, del vicesindaco Agostino Paramatti e del sindaco di Bagnolo Amor Zeri e, per l'occasione, anche l'ex direttore Morena Pigaiani.

“Nel mio primo anno di vita, siamo andati a vivere a Bagnolo di Po, perché a Gaiba non si trovava lavoro – racconta lucidissimo nonno Mario - mio padre, a Bagnolo, aveva incontrato dei ricchi signori (proprietari terrieri nDR) che ci hanno dato da lavorare e una casa dove vivere”. Mario è l’ultimo di 5 fratelli, tre maschi e due femmine, due dei quali hanno raggiunto i cento anni, e oggi è l’unico rimasto in vita.

Ha frequentato le scuole elementari a Bagnolo di Po, fino alla classe quarta, poi ha iniziato a lavorare aiutando la sua mamma. “Mio papà era ‘sotto padrone’ a lavorare in campagna tutti i giorni – racconta ancora Mario - invece mia mamma era a casa a badare a tutti noi. Ma, al momento della raccolta, anche lei si adoperava e mi ricordo quando andavamo insieme a sistemare le barbabietole, io le ‘tiravo su’ e lei ‘tagliava il collo’ e questo è stato il primo lavoro che ho imparato. Poi piano piano negli anni mi hanno insegnato a zappare, a lavorare la canapa e a tagliare gli ‘spagnari’ per le bestie”.

Nella sua lunga vita Mario ha sempre lavorato moltissimo in campagna per lo più nelle proprietà della famiglia Bosi di Trecenta ma anche in altri comuni adiacenti. Si è sempre spostato con la bicicletta, che non ha mai abbandonato nemmeno dopo essere entrato in struttura nel giugno del 1999. Oggi, Mario, è l’ospite che da più tempo risiede alla San Salvatore e ancora oggi si mantiene in forma curando molto il suo aspetto: ama vestirsi con gusto e attenzione nell’abbinare i colori; cerca di camminare il più possibile per mantenere le abilità motorie residue, gli piace giocare a Tombola, ascoltare la santa messa, e bere il caffè espresso ogni mattina.

Segue con attenzione il telegiornale e legge il quotidiano per rimanere orientato nel tempo e nello spazio. “Non ho il diabete e leggo senza occhiali – conclude nonno Mario senza nascondere un po' di sano e orgoglio -  mi piace la cioccolata, il riso, la pasta ma quella grossa non quella di formato piccolo, e la pizza. Non amo tanto la carne, solo gallina e maiale mi piacciono. Frutta e verdura mi va tutta bene”. Molto devoto alla Madonna, Mario ci ha raccontato come “tutte le mattine, appena alzato dal letto, la prima cosa che faccio è andare davanti alla statua della Madonna e mi ‘segno’ la testa, il collo, l’orecchio e il piede. Poi la bacio e le recito un’Ave Maria”. Una storia davvero invidiabile, quella di nonno Mario al quale, unendoci ai festeggiamenti, non possiamo che augurargli altri “cento di questi giorni”

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