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ROTARY CLUB PORTO VIRO

Terzo Settore, stampella dello Stato

Convegno con gli esperti per parlare della riforma. Il presidente Stefano Mazzuccato ha consegnato il “Paul Harris Fellow” a Roberto Saro.

Terzo Settore, stampella dello Stato

Il terzo settore stampella dello Stato? Non sarà proprio così ma di certo, dal convegno organizzato dal Rotary Club Porto Viro Delta Po ieri in sala Eracle, è emerso che proprio da questo eterogeneo e largo mondo di associazioni, enti e imprese sociali, può arrivare quel sostegno indispensabile alla società. E la riforma del Terzo settore, approvata ma non ancora portata a regime completo, è il segnale che lo Stato stesso per primo ne riconosce l’importanza.

A volere fortemente che si discutesse di questo argomento il presidente del Rotary Club, Stefano Mazzuccato, che ha evidenziato l’importanza del centenario del primo Rotary Club italiano e come in occasione di questo anniversario, sia importante il ruolo svolto dalle istituzioni del Terzo Settore, dal non-profit e dal volontariato nel corso degli anni e nel futuro per lo sviluppo dei territori e delle comunità. Ha evidenziato il rischio di diminuzione delle vocazioni al volontariato in un contesto moderno che richiede solidarietà.

Il presidente del Rotary ha lodato la resilienza del volontariato nazionale durante l’emergenza sanitaria da Covid-19, sottolineando come i volontari abbiano attivato reti di prossimità e implementato interventi dove i servizi emergenziali erano carenti. Mazzuccato ha successivamente introdotto il tema della riforma del Terzo Settore, definendo il Terzo Settore stesso come “un sistema sociale ed economico che si affianca alle istituzioni pubbliche e al mercato per l'interesse delle comunità.

Al convegno molti gli interventi di relatori qualificati sul tema. Matteo Ceolin, professore di diritto privato all’Università di Padova, ha spiegato come negli Stati Uniti l’associazionismo abbia preso piede molto più che nel vecchio continente, affermando che lo Stato sempre più fatica a occuparsi di singoli e collettività, lasciando agli enti privati il compito di gestire le iniziative sociali. “Nel 2017 è stato introdotto il codice del Terzo Settore - le sue parole - ma l’iter è stato frettoloso, con il codice risultante non autosufficiente, caratterizzato da 43 rinvii di norme successive fuori dal testo principale”.

Marco Ferrero, già portavoce del Forum Terzo Settore Veneto, ha evidenziato che il terzo settore nel Veneto è il 10% del totale nazionale. La trasparenza e la legittimazione del settore sono cruciali, come evidenziato dal registro unico che attualmente conta 120mila enti.

Alberto Bisello, del Rotary Club Padova Est, ha ribadito l’importanza di coinvolgere il settore privato per il sostegno finanziario del terzo settore. Il Rotary, attraverso il crowdfunding, ha raccolto fondi con successo per progetti sociali, dimostrando come l'impegno del settore privato possa influenzare positivamente il terzo settore.

Maria Gobbi, impegnata nel fundraising per la Fondazione Msc, ha evidenziato l’importanza di coinvolgere donatori attraverso progetti sociali e umanitari. “La trasparenza e l’efficacia delle campagne di raccolta fondi sono essenziali per mantenere la fiducia dei donatori” le sue parole.

Il presidente di Federsolidarietà Confcooperative nazionale, Stefano Granata, ha riflettuto sul cambiamento del Terzo settore nel corso degli anni. “La crisi attuale richiede un rinnovamento, con un focus sull'impresa sociale come motore di trasformazione sociale ed economica” ha spiegato.

A chiudere Giuseppe Boscolo Lisetto, assistente del governatore Anna Favero del Distretto Rotary, che ha raccontato la storia del Rotary in Italia e l’importanza di interazione con enti e associazioni del terzo settore.

Al termine, poi, una sorpresa. Il presidente Mazzuccato ha chiamato sul palco di Sala Eracle Roberto Saro, segretario generale della Fondazione Cariparo, ribadendo come la fondazione sia essenziale in Polesine come nel Padovano per sostenere i progetti degli enti del terzo settore. Ma soprattutto per insignirlo del massimo riconoscimento del Rotary Club, il “Paul Harris Fellow”. Un momento emozionante per Saro che, come ha sottolineato, non si aspettava un tale riconoscimento e ha ribadito come sarà stimolo per sviluppare sempre più progetti nel mondo associativo.

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