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Il salario minimo per legge il dibattito è a 360 gradi

I pro e i contro di un tema che continua a sollevare polemiche e discussioni

Il salario minimo per legge il dibattito è a 360 gradi

Il salario minimo è il protagonista a caffè Dec, il programma di approfondimenti sul diritto e sull’economia su Delta radio con i docenti dell’università di Padova.

“L’argomento infiamma non solo i politici ma anche le istituzioni e gli studiosi. Per chi studia la materia non è un argomento nuovo ma ora è stato assunto a momento determinante anche per le sorti della legislatura”, ha affermato Simone Caponetti, docente di Diritto del lavoro nel corso di laurea di diritto dell’economia nella sede decentrata a Rovigo dell’università di Padova. Si parla molto del salario minimo anche con tesi contrastanti, c’è chi sostiene che non serva imporne uno perché esistono altre forme per garantire un salario minimo legale e chi invece ritiene che sia necessario.

Dal punto di vista giuridico com’è percepito questo tema?

“Fino a ora in Italia abbiamo vissuto senza una legge sul salario minimo. Nel 2022 è stata emanata una direttiva comunitaria europea che propone due strade: il salario minimo per via legale o per contrattazione. In Italia le cose non sono cambiate perché la stessa direttiva dice che, qualora lo stato abbia una copertura della contrattazione collettiva pari ad almeno l’80% dei settori merceologici, non è necessario fare una legge sul salario minimo e in Italia i settori coperti sono più del 98%. Questo ha aperto molti dibattiti di cui sono protagoniste due tesi contrastanti: chi sostiene che sia necessario un salario minimo di almeno 9 euro per tutelare i lavoratori che percepiscono un salario inferiore, e chi invece afferma la non necessità del salario minimo scritto per una ragione pratica e istituzionale con due fondamenti. Nel nostro ordinamento l’articolo 39 della Costituzione demanda i contratti collettivi a questa tematica e quindi una legge potrebbe anche essere dichiarata dalla Consulta incostituzionale e inoltre potrebbero esserci ipotesi di dumping contrattuale per cui alcuni datori di lavoro, con l’occasione del salario minimo a 9 euro, potrebbero abbassare i salari. Questo è un problema che la proposta di legge, come quelle fatte in precedenza, non affronta”.

In Italia tra i temi pressanti c’è anche il tema della contrattazione aziendale.

“La contrattazione aziendale, chiamata anche contrattazione di prossimità, è stata rivalutata anche dagli accordi sindacali interconfederali che ci sono stati recentemente. Questo tende a valorizzare la realtà di una determinata azienda, ed è un fattore importante per la determinazione di un giusto salario, previsto dall’articolo 36 della Costituzione”.

In Europa come è normato il salario minimo?

“Nel 2022 è stata emanata una direttiva che ha dato agli Stati l’opportunità di scegliere tra una legge sul salario e la strada della contrattazione collettiva. Molti paesi in Europa hanno scelto la via del salario minimo per via legale, l’Italia come altri stati ha scelto la via della contrattazione”.

Anche i sindacati hanno dei dubbi sul salario minimo…

“Il dibattito non è fermo alla sola discussione politica ma si è esteso anche a livello istituzionale e sindacale: sono entrati a farne parte soggetti come il Cnel e la magistratura, che è entrata a gamba tesa sul tema. Recente la sentenza che pone dei dubbi sul fatto che il contratto collettivo non sia più in grado di determinare un salario minimo inteso come giusto ma che determini un salario ritenuto di sopravvivenza ma non sufficiente”.

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