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Il LUTTO

"Ciao Muriel, il cielo oggi piange"

Il duomo non contiene tutti all'addio a Muriel Pellegrini

"Cara sorellina mia, oggi anche il cielo piange, ma quanti siamo qui a salutarti. Tantissimi! Come tantissime sono le dimostrazioni di affetto in ogni angolo della città e non solo, da quando sabato sei volata via". E' la sorella Maila a prendere la parola alla fine della cerimonia per dare l'ultimo saluto a Muriel Pellegrini, che si è spenta a 44 anni, dopo anni di lotta contro un tumore.

E il Duomo di Rovigo scoppia in lacrime all'unisono, basta poco, è una perdita che tocca. Tocca la morte di questa donna così elegante, così viva, così conosciuta e amata, così giovane. 

Il duomo non contiene tutte le persone, che sono venute ad abbracciare la famiglia Pellegrini, nota a Rovigo come a Crespino. Ci sono le amiche di Muriel, di Maila e di Gloria "le tre sorelle", sottolinea Maila, salita sull'altare insieme alla sorella più piccola. "Ora a chi chiedo consigli sull'outfit? A chi racconterò le mie giornate? Chi darà sfogo ai miei momenti di paura, nervoso, ansia? - si chiede Maila - Chi accompagnerà i miei figli a prendere un gelato, chi farà la Befana per loro? Bastava un'occhiata e ci eravamo capite. E le nostre litigate? Il minuto dopo erano finite e ci volevamo più bene di prima... E anche se non soffri più, e questo mi rasserena... sappi che qui nulla sarà più come prima! Perché un pezzo del mio cuore non c'è più! E io non so come farò, a farne a meno! Ciao sorellina mia bellissima (Wonder Woman fino all'ultimo). Brilla da lassù come solo tu sapevi fare anche qua giù. Ciao Muriel, anzi no, ciao Mu Mu".

Alla fine della cerimonia gli amici, centinaia, i parenti, non sono riusciti ad allontanarsi dalla navata centrale, tutti hanno voluto dare un abbraccio a questa famiglia così unita. Muriel era sempre attiva, a Crespino, alla festa dell'Unità, come a Rovigo, dove ha lavorato come baby sitter e come commessa. Era una donna elegante e bella, che ha amato la vita fino all'ultimo e che ha sposato la lotta contro il cancro, che l'aveva colpita anni fa e sembrava sconfitto.

Il feretro non riusciva a percorrerla la navata. Tante erano le persone che volevano dare una parola di conforto, un abbraccio al papà. Nessuno voleva che Muriel volasse via. E tutti a Rovigo si chiedono, perché, mentre il cielo piange.

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