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“Dobbiamo fare di più per una città più inclusiva”

Lo chiede il segretario Cisl Samuel Scavazzin

“Dobbiamo fare di più per una città più inclusiva”

Più impegno da parte di tutti per una vera inclusione di chi vive con delle disabilità. Lo chiede il segretario Cisl Samuel Scavazzin.

“Servirebbero - dice - spazi più accessibili, ambienti di lavoro più inclusivi, una visione più aperta ed integrativa proiettata verso il futuro per permettere alle persone con disabilità di avere il posto che meritano nelle nostre comunità. L’epidemia di Covid, l’invecchiamento della popolazione, le guerre in corso, il fenomeno migratorio, hanno posto con forza il tema della fragilità e il nostro sindacato intende cogliere l’occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, che si celebra il 3 dicembre. La loro partecipazione attiva alla vita delle nostre comunità rappresenta una risorsa preziosa che va difesa con il superamento di tutte le barriere, fisiche e culturali”.

E ancora: “Il nostro sindacato intende migliorare la propria capacità di rappresentare le fragilità mettendo in rete i propri servizi. Le famiglie direttamente interessate sono molte e destinate ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione. Per arginare questa china la Cisl è impegnata su diversi fronti. Tra questi con l’Anteas, che crea comunità attive intergenerazionali, e la Fnp”.

In Polesine “abbiamo realizzato una ricerca che, partendo dall’osservazione del fenomeno, arriva a una mappatura dei servizi presenti sul territorio. Un lavoro che ci ha confermato quanto ci sia ancora da fare per arrivare ad una vera inclusione, per affrontare e superare gli ostacoli posti dalla burocrazia, perché i diritti delle persone con disabilità siano veramente fruibili, a vantaggio di tutta la comunità. L’aspetto sociosanitario è importante, ma va inserito in un contesto di inclusione. Fondamentale quella professionale, per la quale la Cisl è impegnata sia con le politiche attive che con tutti gli altri strumenti disponibili sul territorio, per un progetto personalizzato di vita. Per tutto questo, la contrattazione e soprattutto la partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese potrebbero fornire indicazioni strategiche".

"La proposta di legge di iniziativa popolare della Cisl prevede, a proposito della partecipazione organizzativa, l’individuazione di referenti per l’attuazione dei piani di miglioramento e innovazione e responsabili della diversità e della inclusione delle persone con disabilità. Spesso, infatti, le imprese non sono preparate a rispondere alle esigenze specifiche che le diverse patologie comportano e la presenza di una figura dotata delle competenze adeguate a comprendere queste difficoltà, attivare le risorse possibili e rimuovere gli ostacoli e le barriere può fare la differenza. Attualmente per le aziende private questo non è obbligatorio”. L’obiettivo è creare un sistema che permetta di gestire in maniera condivisa un ventaglio di opportunità, dall’organizzazione del lavoro al coinvolgimento delle realtà associative che si occupano delle diverse forme di disabilità, contribuendo a cercare soluzioni specifiche che garantiscano ad ogni singolo lavoratore il diritto di esprimere i propri talenti all’interno dell’azienda, a vantaggio anche della produttività”.

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