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PORTO TOLLE

Finalmente Pila respira: più sicurezza per i pescatori

Arrivano i fondi per le operazioni di dragaggio nella Laguna di Barbamarco

Energia per i lavoratori del mare

“Grazie allo stanziamento in bilancio di 300 mila euro, riusciamo a mettere in campo interventi di dragaggio nella Laguna di Barbamarco, a Porto Tolle (Rovigo), a beneficio della sicurezza dei pescherecci ed equipaggi che operano al porto di Pila. Soprattutto nel periodo autunnale ed invernale, è sempre più frequente, infatti, la formazione di depositi sabbiosi a seguito di mareggiate, con conseguenti rischi per la navigazione, in particolare, in corrispondenza della bocca sud della Laguna. Si tratta di un investimento importante al fine di preservare la produttività della più importante realtà economica di quest’area, ma anche una delle eccellenze produttive del Delta del Po”.

Lo ha detto la Vicepresidente della Regione del Veneto e Assessore alle Infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti, con riferimento al provvedimento con il quale la Giunta regionale ha assegnato risorse ad Infrastrutture Venete per il mantenimento delle condizioni di sicurezza della navigazione nella Laguna di Barbamarco, a Porto Tolle, in località Pila.

“Attraverso una costante azione nei confronti dei Ministeri competenti – ha precisato la Vicepresidente De Berti – stiamo lavorando affinché, a livello statale, venga individuata una soluzione definitiva alla problematica. Nel frattempo stiamo operando con le risorse a nostra disposizione per risolvere al meglio la situazione”.

"Mettere in sicurezza gli operatori della seconda marineria del Veneto per numero di imbarcazioni e volume di pescato è una priorità - spiega Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Veneto Nel Porto di Pila operano centinaia di pescherecci, per questo lo stanziamento di bilancio di 300mila euro deciso dalla Giunta regionale per il dragaggio nella Laguna di Barbamarco a Porto Tolle è strategico per continuare ad assicurare la produttività economica dell’area del Delta del Po".

"Il fenomeno dell’interramento causato dalle continue mareggiate ostacola l’attività degli operatori e sta diventando una costante anche per gli effetti dei cambiamenti climatici. Un plauso va al lavoro di mediazione della vice presidente Elisa De Berti presso i ministeri competenti confidando di giungere quanto prima ad una soluzione definitiva”.

”E davvero necessario salvare un settore economico, quello della pesca e dell’acquacoltura regionale tra i più importanti a livello nazionale ancora provato dagli ingenti danni causati dalla presenza del granchio blu che ha compromesso, non solo, la biodiversità marina locale, ma anche, i redditi di migliaia di famiglie di pescatori”.

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