VOCE
VENETO
11.12.2023 - 07:56
Un atto di inaudita crudeltà ha scosso la comunità di Ponte di Barbarano, Vicenza, dove ignoti e spietati vandali hanno dato alle fiamme 40 arnie di api appartenenti all'azienda L'Apicoltura gestita da Alessandro Gardin sul colle di Monticello. Le vittime di questa strage silenziosa sono un milione di api, creature vitali per l'ecosistema, sacrificate in un atto inspiegabile e distruttivo.
Alessandro Gardin, proprietario dell'azienda, è il custode di una tradizione apistica che si estende per ben tre generazioni, con alveari distribuiti sui colli Berici, sugli Euganei, nell'Emilia Romagna e in alta Toscana. L'azienda, che pratica un'allevamento naturale e rispettoso delle api, produce annualmente circa 700 quintali di miele.
"Amiamo le nostre api", afferma Alessandro Gardin, visibilmente scosso dall'accaduto. "Ci prendiamo cura di loro allevandole in maniera semplice e naturale. Solo nei colli Berici e negli Euganei abbiamo oltre 1.500 alveari".
La tragedia si è consumata proprio sul colle di Monticello, dove sorgono oltre un centinaio di casette per api. Gli ignoti criminali hanno deliberatamente incendiato 40 arnie, gettando materiale infiammabile, probabilmente petardi, su una o più di esse. La combinazione di legno e cera ha scatenato un inferno, distruggendo le casette e causando la morte di un milione di api.
"Si è trattato di un'azione dolosa", dichiara Gardin. "Ignoti hanno perpetrato questo atto vandalico, causando una strage che va oltre il danno economico. Le api sono fondamentali per l'ecosistema, e questa crudeltà fa male".
Quattro anni fa, nello stesso luogo, una situazione simile era stata evitata grazie a una tempestiva segnalazione. Tuttavia, questa volta il danno è irreversibile e supera i 15.000 euro. Ciò che colpisce ancora di più è la mancanza di rispetto per gli animali e l'ecosistema, oltre al vuoto lasciato dalla crudeltà di un gesto così insensato.
Gardin, oltre al danno economico, si trova anche senza copertura assicurativa, poiché l'area non era recintata. "Pazienza per la questione economica, è un altro il danno che mi amareggia. Ricordiamo sempre che fare l'apicoltore è un lavoro sociale che da più beneficio all'ambiente del suo reale ritorno economico". L'intera comunità di Ponte di Barbarano è ora unita nel condannare questo atto atroce e cercare di comprendere cosa abbia potuto spingere qualcuno a compiere un gesto così disumano.
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