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VENETO

"Abusava il nipotino di 7 anni", nonna 80enne a processo

Ma la vicenda si presenta come molto complessa

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Un bimbo di pochi anni abusato sino a provocargli lesioni

Nel tranquillo comune di Tarzo, situato nella pedemontana trevigiana, una vicenda delicata ha messo in luce una serie di questioni complesse e dolorose. Una donna di 78 anni, assimilata come "nonna" in virtù della sua relazione con l'ex compagno della madre, è stata accusata di violenza sessuale su un bambino di appena 7 anni. La donna, colpita da una malattia degenerativa, la demenza senile, è stata ammessa al rito abbreviato durante l'udienza preliminare tenutasi oggi, 12 dicembre.

L'avvocato Enrico D'Orazio, difensore della donna anziana, ha presentato la richiesta di rito abbreviato, sottolineando la complessità del caso. La sua difesa si basa sulla condizione di salute mentale della 78enne e sulla necessità di chiarire come una persona affetta da demenza senile possa essere coinvolta in un'accusa così seria. L'avvocato ha dichiarato: "Devono spiegarmi come sia possibile che abbia palpeggiato il piccolo per soddisfare la propria libido."

La Procura di Treviso aveva inizialmente richiesto il rinvio a giudizio per la donna, accusata di violenza sessuale. Tuttavia, nel corso dell'udienza preliminare, la decisione di ammettere la donna al rito abbreviato è stata presa, aggiornando il procedimento al 7 maggio prossimo. Il legale della 78enne ha depositato indagini difensive e un referto medico che attesta i gravi disturbi della sua cliente.

La parte civile, invece, ha scelto di non accettare il rito abbreviato e si è ritirata dal processo, sebbene abbia annunciato l'intenzione di intraprendere azioni legali tramite una causa civile. Questo sviluppo indica la complessità del caso e le difficoltà emotive coinvolte per tutte le parti interessate.

La vicenda risale al 2022, quando la famiglia viveva sotto lo stesso tetto a Tarzo. La 78enne, vedova e con gravi problemi di deambulazione, aveva sviluppato un legame con il nipote, il quale trascorreva molto tempo con lei. Tuttavia, la denuncia presentata afferma che la donna avrebbe compiuto atti sessuali nei confronti del bambino, toccandolo ripetutamente nelle parti intime.

Gli episodi descritti sembrano concentrarsi principalmente nella zona della piscinetta presente nel giardino di casa, dove il bambino giocava abitualmente durante i mesi più caldi. 

L'incidente probatorio, teso a verificare la testimonianza del presunto giovane malcapitato, ha prodotto risultati contrastanti

L'avvocato D'Orazio ha sottolineato l'ombra dei rapporti logori o tesi tra la donna accusatrice e la famiglia dell'ex fidanzato, suggerendo che la denuncia è stata presentata in un contesto di cambiamenti nella convivenza, complicato da questioni economiche. La complessità e la delicatezza di questa situazione richiedono un attento esame da parte della giustizia, che sarà sospeso fino alla prossima udienza fissata per maggio.

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