VOCE
TRIBUNALE
14.12.2023 - 21:00
Caso Fresenius, nel processo di primo grado cadono tutte le imputazioni contestate
E’ stata una assoluzione piena e decisamente “pesante”, in quanto facente riferimento a un caso che ha occupato le cronache per anni, quella pronunciata ieri dal giudice del tribunale di Rovigo in merito alla vicenda Fresenius. Dal nome dello stabilimento Fresenius Kabi Ipsum, che sorge in zona industriale a Villadose.
Per anni, infatti, i residenti hanno lamentato emissioni maleodoranti che, in determinati momenti e periodi, avevano provocato enormi fastidi. L’esposto e gli accertamenti conseguenti avevano consentito di individuare tre ipotesi di reato.
In primo luogo, la Procura contestava un reato ambientale, ossia lo smaltimento illecito di rifiuti liquidi, reflui industriali, che invece di essere conferiti a impianti autorizzati per lo smaltimento, sarebbero stati immessi nella rete fognaria, da qui finendo nello scolo Fossetta e scolo Valdentro e, infine, nel depuratore civile che si trova nel Comune di Villadose.
La seconda ipotesi di reato faceva riferimento alle emissioni maleodoranti che l’impianto avrebbe provocato. Sia per la propria attività, che per gli scarichi di cui si è detto. E, a questo proposito, doveroso segnalare come da anni, tra Villadose, Ceregnano, Lama Polesine e Gavello, venissero appunto segnalati odori fastidiosi, da parte della popolazione, in grado anche di irritare occhi e gola, ma pure di provocare mal di testa e nausea. Tecnicamente, l’ipotesi di reato che veniva contestata è quella di getto pericoloso di cose. Queste due ipotesi di reato venivano collocate, temporalmente, sino a fine aprile 2020.
Infine, la terza ipotesi di reato che, invece, fa riferimento all’agosto 2019. In questo caso, si parla di un danneggiamento, dal momento che, chiaramente secondo le ipotesi della Procura, che non hanno retto il vaglio del dibattimento, le immissioni nella rete fognaria contestate nel primo capo di imputazione avrebbero provocato il disservizio del depuratore di Villadose, danneggiando la flora batterica deputata al processo depurativo, costringendo il gestore a un intervento di sostituzione di fanghi vitali, per un costo complessivo di 5.500 euro.
Nessuna di queste ipotesi di reato, contestate al legale rappresentante e a due dirigenti dello stabilimento, ha retto.
Per il primo capo di imputazione è arrivata, a seconda del periodo considerato, una assoluzione perché il fatto non sussiste o perché il fatto non costituisce reato; per le altre due imputazioni è invece arrivata una assoluzione per non avere commesso il fatto.
Questo significa che, secondo la valutazione del giudice, se emissioni e fastidi alla popolazione vi sono stati, questi non derivavano da Fresenius.
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