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VENETO

E dal villaggio di Natale sparisce il bambin Gesù

Il controverso allestimento dell'Ulss padovana suscita polemiche

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Nell'atrio dell'ospedale di Schiavonia, il villaggio natalizio realizzato dall'infermiere in pensione Paolo Molon e dai suoi colleghi del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura è diventato, anche quest'anno, un punto di attrazione per pazienti, visitatori e dipendenti. Questo suggestivo scenario invernale, popolato da edifici miniaturizzati e dettagliatamente curati, è stato pensato per rendere l'ambiente ospedaliero più accogliente e familiare durante il periodo natalizio.

Tuttavia, una nota distintiva di questa creazione è la mancanza della tradizionale Natività con la capanna e il Divin Bambino. In un periodo in cui le festività natalizie solitamente evocano l'iconografia cristiana della Natività, la scelta di presentare un paesaggio natalizio privo di riferimenti religiosi ha generato qualche discussione.

L'azienda sanitaria locale (Ulss) ha dichiarato che si tratta di una rappresentazione di una città in miniatura catturata nel pieno del Natale, realizzata con la partecipazione attiva dei pazienti. L'obiettivo è creare un piccolo mondo che prenda vita nei minimi dettagli, offrendo un simbolo pensato per rendere più accogliente e vicino al malato un luogo spesso associato alla sofferenza.

Tuttavia, la mancanza della Natività non è passata inosservata, e la consigliera regionale Elisa Venturini ha sollevato la questione, sottolineando la peculiarità della mancanza della grotta in cui è nato Gesù. Venturini ha esortato l'Usl 6 Euganea, proprietaria dell'ospedale, a considerare la possibilità di inserire un presepe tradizionale all'interno del suggestivo scenario invernale. Ha evidenziato il significato profondo del Natale come festa religiosa, parte integrante dei valori e della cultura, rappresentando la fede di molte persone.

La consigliera Venturini ha lodato l'iniziativa dell'infermiere Molon e dei suoi colleghi, ma ha espresso il desiderio di vedere anche una rappresentazione della Natività in un luogo così importante come l'ospedale intitolato a Madre Teresa. Ha sottolineato che se vi fosse disponibilità da parte dell'Usl, non mancherebbero volontari disposti a contribuire a questa aggiunta significativa.

In risposta alle critiche, l'Usl ha sottolineato che, sebbene il villaggio natalizio nella hall sia privo della tradizionale Natività, in altre aree dell'ospedale sono presenti rappresentazioni più convenzionali del momento della nascita di Gesù. L'azienda ha sottolineato la differenza tra un presepe e un villaggio natalizio laico, rimanendo fedele alla scelta di rendere l'ospedale un luogo di accoglienza e conforto per tutti, indipendentemente dalle loro convinzioni religiose.

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