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a palazzo casalini

Tutte le "domande inutili" di Marzia Santella

L'autrice polesana è stata l'ospite dell'ultima data della rassegna.

Tutte le "domande inutile" di Marzia Santella

La presentazione del libro di Marzia Santella

Si è conclusa nei giorni scorsi a Rovigo, la prima edizione della rassegna letteraria “Quello che le donne scrivono”, organizzata dall’associazione culturale “Crams” e da Banca del Veneto Centrale. L’ultima tappa della kermesse dedicata alla letteratura al femminile ha avuto come protagonista Marzia Santella, che, a Palazzo Casalini, ha presentato il suo ultimo libro “Le domande inutili” (We gruppo editoriale). “Un’antologia di racconti molto interessante. Il libro contiene brevi storie e poesie per certi versi inquietanti, per altri invece divertenti e frizzanti come colei che le ha scritte”, ha detto Chiara Paparella, presidente del “Crams”. La prima a intervenire è stata Laura Drago che, in rappresentanza del cda di Banca del Veneto Centrale, ha sottolineato il valore delle iniziative.

Irene Lissandrin ha poi presentato libro e autrice «Questa antologia - ha spiegato Irene Lissandrin -contiene 18 storie e 18 poesie. In ogni pagina, colma di dettagli e aneddoti, alcuni decisamente angoscianti, altri invece esilaranti, traspare una forte componente sarcastica, mai sprezzante, e un’ottima capacità descrittiva che consente al lettore di entrare passo passo nelle vicende narrate”. Alla domanda: “Quali sono le domande inutili?” è giunta semplice e schietta la risposta di Marzia: “Sono quelle domande che spesso vengono poste perché, per pigrizia o per disattenzione, non si ha voglia di ascoltare o di osservare con maggiore cura. Se ci sforzassimo di essere più attenti, la soluzione sarebbe facile e scontata”.

Il dialogo a due è proseguito con stimolanti riferimenti al libro. Un percorso punteggiato di analogie con esperienze vissute dalla stessa autrice. Quello che si vuole investigare con queste storie è fino a che punto una donna o un uomo possono spingersi, seguendo i loro impulsi e le loro passioni. I racconti di Marzia sono animati da persone normalissime, a cui nessuno presterebbe particolare attenzione. Proprio questo basso profilo diventa, nei suoi racconti, uno scudo perfetto per le loro malefatte. Il suo messaggio è chiaro: se si vuole conoscere davvero la verità dietro l’agire delle persone, bisogna essere pronti ad andare in profondità.

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